BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Bongzilla
Weedsconsin
2021
Heavy Psych Sound
di
Giuseppe Celano
|
Fra i più significativi rappresentanti nonchè pionieri dello stoner metal, i Bongzilla hanno suonato per più di 25 anni producendo un sound rasposo, intriso di riff pieni di fuzz, rallentamenti, ripartenze più o meno veloci e momenti di pura psych trance che pagano il giusto tributo al rifferama creato, e reso immortale, da Toni Iommi e soci (Earth Bong / Smoked / Mags Bags).
Arrivati al 5° album, dopo uno scioglimento durato 6 anni, i Bongzilla tornano all’attacco con Weedsconsin, il cui titolo non lascia spazio a dubbi in merito alla loro provenienza e alla passione sfrenata per il prato verde. Sei brani per quaranta minuti di chitarre ribassate, riff pesantissimi e la solita voce al vetriolo di Muleboy per questo super trio che senza la passione ossessiva per la musica e le canne probabilmente a quest’ora sarebbe finito in una gang di criminali. Feroci, pieni di rabbia e rallentati quanto basta per intontirvi, come un Roipnol dentro un whiskey ingurgitato di botto, producono un album degno del loro nome e perfetto per questo ritorno che li ha visti anche sul palco del Roadburn. Weedsconsin è dedicato alla memoria di John Hopkins (High On Fire, Boris), contiene tutto ciò che ci saremmo aspettati dalla band, in termini di sound e scrittura dei brani, che non significa necessariamente un risultato telefonato. La band ha ancora qualcosa da dire, sa come farlo bene senza deludere i vecchi fan e mietendo nuove vittime nelle sue fila dopo l’approdo alla Heavy Psych Sound.
Sebbene molte formazioni di questo genere tendano ad allungare il brodo prima di arrivare al punto, ammesso che ci arrivino, i Bongzilla giocano d’anticipo e d’esperienza riducendo la durata e le lungaggini, mantenendo alta l’attenzione di chi ascolta concedendosi poche divagazioni e quasi nessun avvitamento ossessivo (Sundae Driver). Nessun colpo di reni, o di coda se preferite, tutto è dove dev’essere, con pochi fronzoli e molta voglia di suonare pesanti e distorti.
D’altronde il vecchio motto dello stoner è sempre stato pass joints, not expectations.
Articolo del
12/04/2021 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/611mm-YqmLo
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|