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The Lost ABC
Somewhere
2021
Memory Recordings
di
Angelo Bianco
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Recensire un disco strumentale non è un lavoro così semplice come si possa credere, eppure, e non senza paradossi, lavori discografici come Da qui i grattacieli erano meravigliosi di Cabeki (aka Andrea Faccioli) riescono a dire molto più di tanti album tradizionali. A questa tipologia di dischi “voiceless” appartiene Somewhere dei The Lost ABC, nato dalla collaborazione tra Gianluca Mancini e Massimiliano Fraticelli, che hanno unito forze e competenze per dar vita a un progetto dai connotati naturalistici.
La naturalezza del disco d’esordio dei The Lost ABC si evince in quella che è une delle sue particolari peculiarità: gli archi e il pianoforte dell’opera musicale sono stati registrati nei luoghi e nelle situazioni più disparati ma senza mai fare tappa in uno studio di registrazione per preservarne la genuinità, per quello che è una sorta di vagabondaggio creativo concettualmente interessante a cui hanno preso parte differenti musicisti.
Somewhere è anche un album che pone grande fiducia sulle capacità interpretative degli ascoltatori, fornendogli il tappeto sonoro su cui fantasticare e un vago indizio circoscritto al titolo del brano. In brani come “Fjord” si può percepire la pacatezza e la glacialità dei fiordi dell’Europa del nord, mentre “The Last Two On Earth” trasmette dal punto di vista sonoro il senso di abbandono patito da due individui.
La coesistenza tra il pianoforte (suonato da Mancini, alla prese anche con sintetizzatori) e le altre strumentazioni come le chitarre (a cura di Fraticelli) è deliberatamente armoniosa, poiché non si assiste mai a uno accavallamento tra le diverse sonorità. D’altronde Gianluca Mancini può vantare una notevole esperienza in ambito musicale come ingegnere del suono e ha altresì collaborato con importanti artisti come Bob Wilson e Ludovico Einaudi. Dal canto suo l’anima più ritmica di Massimiliano Fraticelli emerge in brani maggiormente estrosi, e “Wood in Stripes” ne è un pregevole esempio, che rimandano ai suoi trascorsi indie-rock.
E alla fine della giostra musicale è facile concedersi un altro ascolto, magari anche per carpire dettagli sonori che sono sfuggiti in precedenza o per tornare a rilassarsi con il potere mistico della musica. Proprio questo è uno dei punti di forza di un album strumentale che, anche avendo volutamente smarrito la voce, conferisce ai The Lost ABC una capacità comunicativa che vale più di mille parole
Articolo del
08/06/2021 -
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//www.youtube.com/embed/ewfFtWMFVm4
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