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Archive
Call To Arms & Angels
2022
Pias
di
Ida Stamile
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“There is no God No reason to try No heaven above To take me away from this hell”
È possibile riuscire a narrare con empatia, attraverso la musica, le verità del mondo odierno, a dare una forma vivida e pura alle ombre del vivere, alle frustrazioni e alle difficoltà dei singoli individui? Con Call To Arms & Angels gli Archive portano a perfetto compimento questa narrazione, questa visione in musica delle forze reali e autentiche che smuovono la quotidianità. Il dodicesimo album in studio del collettivo di South London è infatti un lacerante viaggio nella realtà, nelle distorsioni consce e inconsce che riflettono le nebbie e le inquietudini dei nostri tempi. È un sogno ad occhi aperti sulle derive della vita e della società, un flusso di coscienza intriso di un elegante alt-rock elettronico.
Immerso in una sorta di foschia sonora eterea e impalpabile, questo doppio album di 17 tracce (triplo LP), registrato presso gli studi RAK e prodotto dagli stessi Archive assieme al collaboratore di lunga data Jérome Devoise, si adagia su melodie che fioriscono dolcemente e tracce che sembrano sanguinare di suoni e parole. C'è una meravigliosa stratificazione sonora in questo disco, una giostra di minimalismo, distorsioni ed evanescenza, ben ancorata a una penetrante drammaturgia stilistica. Sorrounded By Ghosts è una poesia celestiale, tra paesaggi pianistici e divagazioni di profondità ambient, mentre Mr. Diasy cavalca ribellioni rock. Numebrs ha un irresistibile incedere electro e Daytime Coma è un vortice di quiete e tempesta. Ci sono poi le tenebre deflagranti di Enemy, Freedom, Gold e The Crown e le morbidezze ritmiche di Alive, Shouting Whitin ed Everything’s Alright.
Call To Arms & Angels vive di atmosfere magnetiche, di visioni autentiche e sonorità trascinanti. Gli Archive in questo disco non danno risposte, ma dipingono magistralmente la realtà sovrastata dai dubbi, costruendo una sorta di forma sonora junghiana dell'inconscio collettivo. La musica, così come i testi, divengono metafora elegante della dicotomia tra luce e oscurità, tra leggerezza e gravosità dell'esistenza tutta. Un disco immersivo e sperimentale, che vuole esplorare a fondo la rabbia interiore e sociale, mentre si anela una via d'uscita, uno spiraglio di luce nel buio abitato da fantasmi.
“And if we stay alive We can tell them what we've done And if you stay alive You can tell them what we've won So surrounded by ghosts”
Articolo del
10/05/2022 -
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