Secondo disco per il cantautore astigiano Jacopo Perosino a tre anni dal precedente "Retrò".
"B.I.S. " contiene undici tracce inedite con i testi di Perosino e le musiche firmate insieme a Marco Corrao che ha curato anche gli arrangiamenti e la produzione artistica. Apre il disco la potente "Bis" ("E mentre un menestrello ebreo cantava al mondo e un reverendo nero aveva un sogno, noi, dove cazzo eravamo? E non si tratta di me, si tratta di noi") con una chitarra sporca e desertica che si intreccia alla tromba. "Il curatore" ("Il cuore è un muscolo utopista dice lo stronzo narcisista mentre la cassa batte in testa, è sempre al centro della pista, mi perdoni monsignore c'è solo puzza di pudore, continua pure col sermone ma lascia libero il bancone") è un funky sostenuto dalle tastiere e ricamato dalla tromba di Raffaele Kohler.
Atmosfera più notturna in "Pioggia d'aprile" ("Come una contraddizione, come quando fuori piove e c'è il sole, aprile è una vecchia soffitta, dove conservo le nostre parole") dove emerge l'hammond nel ritornello. "Enzo" ("La cassa è africana. il charleston chiama, sensuale è il trombone, la quarta che incalza non tira abbastanza e un sassofono muore") è una dichiarazione d'amore al Jazz sia musicalmente, sia nei riferimenti del testo. Delicata, quasi cantinelante è "Fuga in papillon" ("Da qui si vedono le stelle, alcume mi somigliano, sembrano sorelle, la cattiveria è una colpa, è navigare in porto, la cattività è la vita di chi è già morto") arricchita dalla steel guitar di Alex Valle. "Notte di Natale" ("Ti ho riconosciuta subito, avevi il trucco dell'ipocrisia, la paura di un rifiuto nello sporco della biancheria, butta via le delusioni, questa notte brindiamo a noi, mangiamo cenere e asfalto, un Santo ci perdonerà") è molto intensa con il pianoforte in primo piano e un leggero contrabbasso.
In "Luci sudamericane" ("Se un giorno conteremo i danni, stanchi di insultarci, mi ricorderò che hai il cuore grande degli elefanti e talento nel rialzarti") ritorna la tromba sopra ad un vestito avvolgente di pianoforte e batteria. "Perro de Toros" ("Come un'automobile fiammante, una bestemmia dal volante, lui non si sporca le zampe") è quasi uno swing retrò in odor di Capossela. Una fisarmonica tratteggia malinconia popolare nella bellissima "Malanovia" ("La sposa ora ha un ramo per dito, il viso rinsecchito dal sale e dal fortunale, il velo grinzoso è ingiallito di fiele, la banda non suona già più"). Si tinge di sudamerica "Lettere da la Higuera" ("E giuro ero sicuro di ogni azione, per ogni rivoluzione oltre al sangue servono parole dolci") un sentito omaggio alla figura di Che Guevara. Chiude il disco "Spread the word (spargi la voce)" un efficace spiritual in lingua inglese con le voci femminili di Chiara Effe e Vea. Un disco forte, incisivo e ben curato. La scrittura è sempre efficace e fantasiosa, la sua voce ruvida crea belle atmosfere sempre diverse tra loro, passando da momenti più emozionanti ad altri più ironici o più rabbiosi.
Notevole il lavoro negli arrangiamenti, grazie alla preziosa collaborazione di Marco Corrao che porta il cantautore a sperimentare nuovi suoni e a trovare le giuste contaminazioni. Il bis già l'ha fatto, a questo punto lo aspettiamo curiosi per il prossimo lavoro, visto che l'ispirazione c'è e si sente. C'è ancora bisogno di una sana canzone d'autore italiana e Jacopo Perosino è qui a confermarcelo.
TRACKLIST
Bis Il curatore Pioggia d'aprile Enzo Fuga in papillon Notte di Natale Luci sudamericane Perro de Toros Malanovia Lettere da la Higuera Spread the word (spargi la voce)
Articolo del
22/06/2022 -
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