Seconda opera discografica per Beatrice Campisi, cantautrice siciliana trapiantata a Pavia.
"Ombre" contiene otto tracce inedite con la produzione artistica di Alosi. Si aprono le danze con "Cummaredda" ("Solo il cugino del settentrione era prescelto come testimone, ecco spuntare la festeggiata, ciglia di plastica e veste di lana") dove le atmosfere popolari di paese si appoggiano al trascinante ritornello in sicilano. Si cambia subito sound con "Gondole di carta" ("Pioggia vento, raffiche di neve, il diluvio universale può scoppiarti nel torace.. Anime di vetro in fondo al mare, con la sabbia nei polmoni viene male a respirare") cullata dal pianoforte, da un leggero synth per lasciare spazio alle chitarre elettriche nel finale. "Angelo verde" ("Prendo spedita la metro verso Bovisa fra mille intrecci di vita, due amanti si sfioran le dita come sospesi dentro un quadro di Chagall") incastra bene il pianoforte con la chitarra, i ritmi si fanno più ostinati nel ritornello con una batteria incalzante e l'elettronica. Si ritorna ad atmosfere più delicate con gli arpeggi di chitarra acustica e del pianoforte in "Ventu", tutta cantata in siciliano.
"L'altra lei" ("Adesso l'alba mi aspetta col suo sorriso di pesca, avevo perso la cognizione di quanto bello fosse il colore") è sostenuta da chitarre slide, elettronica e intrecci vocali. Una chitarra classica tratteggia "Ombre" ("Ombre sull'asfalto si diradano, erdono i contorni dinanzi al nuovo giorno, mentre noi parliamo e parliamo in questa notte persa, alla luce lontana d'un faro, il pensiero di sfiorarci") che si arricchisce di un synth e di morbide percussioni. "Zoo" ("Oggi lascio lo zoo, ma libero al vento, memorie di uomini sospesi nel tempo") è un valzer pennellato di folk con chitarre classiche flamencate e la fisarmonica. Il disco si chiude con l'ottima "Cambiamento" (" E ti sembra di aver perso il senso dell'orientamento, perchè le tue insicurezze hanno preso il sopravvento, ma per non restare chiuso dentro il vuoto dell'assenza, goffamente indossi i panni di un eroico Pulcinella") dove il pianoforte dialoga con la chitarra in un crescendo d'intensità. Un lavoro affascinante che mescola la musica popolare con la canzone d'autore e con un pop raffinato. C'è molta cura negli arrangiamenti, tutto è misurato e avvolgente.
La scrittura è forte, tagliente e la voce tocca l'anima, ricca di sfumature e di dinamiche. Una voce capace di essere passionale, delicata, potente, lirica anche grazie ad una tecnica solida. Più che ombre, io vedo tanta luce, una luce di bellezza che si chiama Beatrice Campisi.
TRACKLIST
Cummaredda Gondole di carta Angelo verde Ventu L'altra lei Ombre Zoo Cambiamento (versione acustica)
Articolo del
02/07/2022 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|