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COLLETTIVO GINSBERG – Celebration Of The Lizard
Lo scorso 24 aprile l’Università Italiana per Stranieri di Perugia ha ospitato John Densmore, fondatore e batterista dei Doors, per raccontare il processo che ha trascinato l’eredità di Jim Morrison in tribunale a causa della nota battaglia legale contro utilizzi commerciali delle canzoni dei Doors, che ha portato alla vittoria lo stesso Densmore e la famiglia Morrison, contro il tastierista Ray Manzarek e il chitarrista Robby Krieger. Per suggellare in bellezza l'incontro con lo storico musicista è stato scelto il Collettivo Ginsberg, ormai conosciuto per la sua musica visionaria, sperimentale e ricca di riferimenti poetici e letterari. Nell'attesa di pubblicare il seguito dell'acclamato album di debutto “Asa Nisi Masa” (che vedrà la luce nel 2015) la formazione musical-letteraria romagnola ha regalato ai presenti una magnifica esecuzione di “Celebration of the Lizard”, testamento poetico di Jim Morrison, riproposto straordinariamente dal vivo in lingua italiana. «La valenza culturale di ciò che i Doors hanno fatto crediamo sia davvero di altissimo livello: hanno rotto gli schemi dell'epoca e, nel loro piccolo, hanno creato una rivoluzione culturale senza scendere ad allettanti compromessi» racconta la band, continuando «Incontrare John Densmore è stata proprio una bella esperienza e ricevere i suoi complimenti sul lavoro svolto per “Celebration of the Lizard” è stato gratificante perché ha apprezzato gli arrangiamenti e la musicalità del testo riscritto per l'occasione in italiano».
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ROBERT WYATT - Shipbuilding
La Domino pubblicherà ”Different Every Time”, una nuova compilation di Robert Wyatt, curata dallo stesso Wyatt insieme alla Domino e al biografo Marcus O’Dair. L’album è doppio e comprende il disco 1 ”Ex Machina” e il disco 2 Benign Dictatorships. “Ex Machina” è l’introduzione ideale per i novizi di Robert Wyatt, dato che riunisce brani dalla sua intera carriera e serve da accompagnamento alla nuova biografia di O’Dair “Different Every Time” in uscita per Serpent’s Tail il prossimo 30 Ottobre. Il secondo disco presenta invece il meglio da tutte le innumerevoli collaborazioni di Robert Wyatt, che lui ama chiamare “benevoli dittature”. Include anche rarità e stranezze disponibili per la prima volta. La carriera di Robert Wyatt è cominciata come batterista dei Soft Machine, che lo hanno portato a suonare con artisti del calibro di Pink Floyd o Jimi Hendrix. La sua capacità di mischiare musica bohemien e jazz con l’approccio della scena rock degli anni sessanta l’ha portato a sviluppare una carriera solista assolutamente unica, con un seguito europeo fortissimo. Amato e celebrato da moltissimi musicisti, ha collaborato, fra gli altri, con Bjork, John Cage, Brian Eno, Scritti Politti, David Gilmour e Hot Chip. Molti di essi compaiono in questa compilation.
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ÓLÖF ARNALDS – Half Steady
Ólöf Arnalds torna con un nuovo disco di studio, il quarto, in uscita il 30 Settembre su etichetta One Little Indian/Audioglobe. A poco più di un anno da “Sudden Elevation”, Palme è l’essenza di una tra le prove più intense mai affrontate dall’artista, che si denuda delle proprie barriere emotive per un album profondamente sensuale e toccante. Musicalmente “Palme” esplora suoni mai toccati precedentemente, scostandosi dall’approccio puramente acustico che ha caratterizzato i primi tre album, offrendo così una sorprendente fonte di nuove idee ed esperimenti sonori. Sostenuta dalla valida collaborazione di Gunnar Örn Tynes, frontman dei Mùm, e dall’amico di lunga data Skúli Sverrisson, già noto per aver lavorato con Laurie Anderson, Ryuichi Sakamoto e Blonde Redhead, in “Palme” troviamo una nuova Ólöf Arnalds, in grado di spaziare amabilmente in nuovi territori sonori ed in nuovi accordi che a tratti riportano alla bossa nova, con quartetti di archi pronti ad esplodere sulla scia della sua graziata voce. Accenni di elettronica e cacofonia robotica che fluiscono tra nuove composizioni e brani di vecchia data, saggiamente rivisitati, portano Ólöf al di fuori della comfort zone che per anni l’ha cullata accompagnandola nei dischi precedenti.
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RONIN - Catfish
Quando i Ronin annunciano un nuovo disco c'è sempre bisogno di un “previously on...”, come si trattasse di una serie tv. E infatti, prima di immergersi nel loro quinto album, si deve fare un passo indietro, allo splendido “Fenice”, cui era seguito un tour monstre tra l'Italia e l'Europa. Ora sotto la guida di Bruno Dorella si (ri)comincia con Diego Pasini (Action Men e Cacao) al basso, Matteo Sideri (Ex Above The Tree And The E-Side) alla batteria e Cristian Naldi (Fulkanelli) alla chitarra, una formazione giovane ma già potentissima, nell'attitudine come nella tecnica musicale. Con queste premesse è nato “Adagio Furioso”, un titolo più che mai rappresentativo ed evocativo nell'unire i sentimenti contrastanti che da sempre costituiscono l'anima di Dorella e dei Ronin, la tradizione classica e melodica con l'urgenza espressiva del punk, le carezze con le sferzate. Il tutto è stato preso e portato a Londra da Tommaso Colliva (Calibro 35, Muse), che ha mixato “Adagio Furioso” giocando sull'immaginario dei Ronin e restituendo un disco che è dolcemente macabro, eroicamente perdente, epicamente morbido. Ecco l’anteprima con il singolo “Catfish”, un brano all'apparenza lineare ma che nasconde giochi percussivi delicatissimi e chitarre che si arrampicano le une sulle altre.
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ZOLA JESUS – Go (Blank Sea)
Zola Jesus presenta un secondo brano, intitolato ”Go (Blank Sea)” dal suo nuovo album ”TAIGA”, in uscita il 7 Ottobre 2014 su Mute. Nika spiega il significato della canzone, « “Go (Blank Sea)” parla della vita cittadina. Come mai si può camminare per le strade più trafficate di una metropoli, combattendo contro una corrente di corpi in movimento, ma sentirsi completamente isolati? È nelle zone più dense che a volte mi sento sola, e nelle terre aride e disabitate in cui mi sento più viva e umana. È una strana dicotomia che esploro molto in TAIGA.» Nika, il vero nome dell'artista di venticinque anni conosciuta come Zola Jesus, è una cantante, autrice e produttrice. L'album è stato scritto sull'isola di Vashon, WA e mixato a Los Angeles, CA da Dean Hurley (David Lynch, Danger Mouse, Sparklehorse). “Taiga”, il quarto full-length di Nika, arriva dopo due album ampiamente celebrati quali “Versions” (2013) e “Conatus” (2011).
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THE GIORNALISTI – Mare Balotelli
”Mare Balotelli” è il secondo brano dei Thegiornalisti estratto dal nuovo album ”Fuoricampo” in uscita il 14 ottobre 2014. La canzone ribalta lo stereotipo artistico del mare. Il mare, comunemente fonte di ispirazione profonda per ogni trama filosofica, innumerevoli versi d'amore, e sognanti contemplazioni, viene spinto dalla band come luogo del mal gusto contemporaneo. «Non siamo noi a stabilire cosa sia bello e cosa sia brutto» (spiega la band) « sta a noi però dire cosa lo sia secondo il nostro punto di vista». Serrata e diretta nelle strofe «Come si fa a vivere la modernità senza fare schifo» tanto per esser chiari, il brano prende il largo nel ritornello con una serie di immagini metaforiche «Perché è lì che ci spogliamo bene e ci vestiamo male» e si chiude con una resa dei conti con il mare stesso perché intanto «è lì da cui veniamo tutti e ci vogliam tornare».
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