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SOVIET LADIES - "Technical Life"
E’ esplosivo come una rivoluzione il debutto dei Soviet Ladies, che si sono scelti questo nome pur avendo le proprie radici nei dintorni di Padova e arrivando un secolo dopo il vagone piombato di Lenin. Calzante tanto per il fil rouge estetico che richiama in continuazione la storia sovietica (come i titoli delle canzoni “Cyberia”, “Transitaliana” o “Kiev”), quanto perché è sì un'opera prima, ma con una gestazione lunga (Gastone “Belsen” Penzo, Matteo Marenduzzo e Luca Andretta suonano assieme dal 2006), maturata nel tempo, così come fu l’opposizione al regime zarista in Russia. Il disco dei Soviet Ladies sembra essere la colonna sonora perfetta per quei dormiveglia pomeridiani mentre fuori impazza la nebbia e tutto sembra ovattato e statico, ad eccezione della figura nello specchio di fronte a voi che si dimena con le cuffie nelle orecchie e vi somiglia un sacco. Quella con la maglietta di Unknown Pleasures. Perché a volte un giro di batteria quadratissimo può aprire un mondo o un basso pulsante può rendere la vita migliore.
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CASO Stanze Buie
Quando Walter Bonatti, figura angolare dell'alpinismo italiano, con le mani gelate abbraccia la croce di ferro sulla vetta del Cervino dopo quattro giorni di scalata solitaria sulla parete Nord (la più impervia, la meno battuta), sente di aver compiuto l'impresa della propria vita, quella con l'articolo determinativo davanti.
Più del Dru sul Monte Bianco su cui poi hanno istituito la Via Bonatti (indovinate perché), più del K2 dove era convinto di morire. Proprio di un'immagine del genere aveva bisogno Andrea Casali, in arte Caso, per delineare meglio il suo quarto album. Non per niente chiamato “Cervino”, la montagna delle montagne. Perché le condizioni di Bonatti erano insolite ed estreme in quel febbraio del 1965, così come lo sono state quelle di Caso nello scrivere, arrangiare e registrare “Cervino” cinquant'anni dopo: primo album elettrico, primo con una band alle spalle dopo una vita acustica e solitaria da cantautore post-punk. L'attenzione alle parole, le storie raccontate attraverso immagini e suggestioni, la vita vissuta tradotta in versi e accordi, rimangono invece tratti distintivi delle canzoni di Caso, dal 2009 ad oggi.
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I RUDI – “Routine”
"Nient'Altro Che Routine", l'album d'esordio dei Rudi, uscirà il 28 settembre prossimo e sarà presentato al Raduno Mod Italiano 2015 di Ravenna due giorni prima. I Rudi sono un power trio con Who, Small Faces e Jam nel cuore, che spazia dall’ r’n’b al mod revival e al garage-beat anni ’60. L’ingrediente principale della band, che per scelta suona senza chitarra, sono le tastiere di Gabriele Bernardi (già membro della band di Shel Shapiro e degli Olly Riva & The Soul Rockets), a cui si aggiungono la voce e il basso del fratello Silvio e la batteria di Stefano Di Niglio, e un lavoro di fino sulle armonie vocali e sui testi che tiene ben presente la lezione del beat italiano. "Nient'altro che routine" contiene otto canzoni, tra cui i tre pezzi dell'ep "Tre pezzi di routine" qui proposte con con un nuovo mix e nuove tracce vocali, e abbraccia tutte le influenze del sound dei Rudi, dai brani più energici a quelli dalla vocazione maggiormente pop o black per chiudere con un adattamento in italiano di "Melanie", pezzo simbolo di una grandissima band inglese degli anni Ottanta, a torto un po' dimenticata: i Prisoners. Ecco un primo estratto dall'album, la canzone si intitola "Routine" e rappresenta uno dei pezzi più atipici ma allo stesso tempo più pop del disco.
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NEW ORDER – “Agoria” Remix
I New Order hanno svelato il primo remix e tutti i dettagli del singolo ’Restless’, in uscita il 09 Ottobre su Mute. Ascolta qui il remix di ’Agoria’ che assieme all’extended mix su 12" compaiono con altri remix di xxxy, RAC e al collaboratore di lunga data Andrew Weatherall. Il 12” in vinile verde include il remix di Agoria e Weatherall, insieme all’Extended 12” Mix e il codice download per l’accesso al pacchetto completo di remix. ‘Restless’ è ora disponibile in versione digitale, il pacchetto completo di remix sarà disponibile dal 9 Ottobre 2015. Con il pre-ordine digitale riceverete il remix di Agoria in download immediato. L’attesissimo nuovo album dei New Order, ”Music Complet”, sarà pubblicato il 25 Settembre su CD, download e vinile trasparente edizione limitata. Inoltre, sarà disponibile una versione esclusiva di 8 vinili colorati contenenti tutti brani dell'album e le loro versioni extended: http://po.st/NewOrderWebsite
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PROTOMARTYR – Dope Cloud
”The Agent Intellect”, il nuovo disco dei Protomartyr, sarà pubblicato il 9 Ottobre su Hardly Art/Audioglobe. È da ora disponibile, come bonus preview "Dope Cloud", brano inedito contenuto nel nuovo album. "Dope Cloud" esalta la forza della musica e dei testi dei Protomartyr confermando la band tra le più forti, intense e ispirate nel panorama rock moderno. I Protomartyr nascono dal bisogno di Joe Casey di dare un senso più profondo alla sua esistenza, segnata dalla morte prematura sia del padre che della madre. A 35 anni, senza conoscenze musicali e con il panico da palcoscenico aveva bisogno di un gruppo di amici, sufficientemente giovani e con gli attributi giusti al posto giusto per provare, suonare e fare concerti senza sosta. Dalla comprensione di come la vita sia brutale e corra su un filo troppo delicato, nasce l'urgenza con la quale i Protomartyr compongono e suonano: ben 3 album in tre anni e un numero impressionante di concerti, tutti con la stessa incredibile intensità.
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BACHI DA PIETRA – Black Metal Il Mio Folk
Se 666 è il numero della Bestia, quella bestia probabilmente è un insetto. Un insetto che scava la pietra. Con “Necroide” l’evoluzione continua e non c’è modo di arrestarla. Se con “Quintale” (2013) il legno si era fatto pietra, virando a sorpresa verso qualcosa di simile al Metal, ora i Bachi Da Pietra si rivestono di una spessa corazza opaca e quel metallo si fa nero. Il sesto album in studio è un ritorno ancor più profondo alle radici musicali che segnarono la loro adolescenza (molti anni prima del Blues) e che coincisero grosso modo con la scena Heavy Metal dei primissimi anni Ottanta. Eppure, anche in questa ennesima trasfigurazione, quelle dei Bachi restano canzoni d’autore. La nuova scommessa di Giovanni Succi e Bruno Dorella è dare vita a un Frankenstein musicale, qualcosa di apparentemente paradossale e inimmaginabile, una sorta di cantautorato Black Metal, attraverso brani in cui risuoni, mascherata in quel nero, anche la pulsazione vitale della Black Music, contrapposta a quella eternamente e felicemente mortifera del Metal. L’iniziale “Black Metal Il Mio Folk” è la prova che anche il Metal è ormai a tutti gli effetti una musica popolare attraverso la quale poter raccontare il nostro spaventoso presente.
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