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Nasce a Roma Muzak Radio. Dopo due anni di intensa attività live nel cuore di Testaccio, il Muzak inaugura la sua web radio ufficiale. Per festeggiare l’inizio di questa nuova avventura, venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 settembre, al Teatro Lo Spazio, sbarca a Roma il Muzak Radio Fest, la prima di una serie di grandi feste volte a promuovere la radio e il suo concept. Concerti e dj set, nomi di spicco della scena indipendente internazionale e progetti (non solo) romani in fase di emersione, rock’n’roll ed elettronica, passato e presente, sperimentazione teatrale e arti multimediali.
Come la Muzak Radio - strutturata con un canale dedicato al rock e alle sue innumerevoli declinazioni e uno all’elettronica - anche il Muzak Radio Fest sarà diviso in due serate a tema, con la chiusura, domenica 23, affidata ad alcune delle realtà indipendenti più interessanti per le arti performative in Italia.
La festa avrà inizio venerdì 21 con una line up interamente devota al rock’n’roll. Protagonista, una delle band più galvanizzanti di questo 2012, esplosa grazie a un r’n’r abrasivo come non lo si sentiva da tempo. Osannati dalla stampa internazionale specializzata, i newyorkesi The Men saranno per la prima volta a Roma ospiti del Muzak Radio Fest, per presentare il loro terzo album Open Your Heart, dove alla potenza dei primi due album il quartetto ha aggiunto un ingrediente esplosivo: la melodia. Non è (solo) punk, garage Detroitiano, Gioventù Sonica o indie rock anni 90. Quello dei The Men è un impasto grezzo di quarant’anni di r’n’r, unico nel suo retrogusto acido e nella sua scorza dura e selvaggia. Che dal vivo, regala la sensazione di correre in moto a 200 all’ora su una Highway d’oltreoceano. A precedere i The Men sul palco, una colonna portante dello psychobilly made in Italy come i Bone Machine, la furia garage psichedelica dei Wildmen e infine il rock’n’roll festoso e ballabile anni ’50 degli Uncle Frank & The Budol Boys.
Sabato 22, la serata dedicata alle sonorità sintetiche e alle sue molteplici espressioni avrà un padre d’eccezione. Uno dei guru dell’elettronica, mente dietro la drum machine più influente della popular music: Wolfgang Flür. L’uomo in gran parte responsabile del motorik dei Kraftwerk, oggi anche dj di fama internazionale, produttore e musicista per numerosi altri gruppi, sarà al Muzak Radio Fest con uno dei suoi set ispirati ai suoni e alle video proiezioni in stile Kraftwerk. Passato e futuro, in un’unica, inimitabile, Man Machine. A precederlo, una copiosa schiera di adepti, scelti tra i più interessanti progetti italiani a cavallo tra elettronica e nuovi suoni. Sul palco, fin dalle 18, si alterneranno le dimensioni eteree contaminate di reminiscenze dance degli Opium Child e le sonorità ispirate agli horror movie e allo steampunk di Alessandro Parisi; le pulsioni electro di Teslasonic, il lirismo analogico di Heinrich Dressel e il progetto ambient Aquarius Omega dell’etichetta indipendente Cervello Meccanico. La serata proseguirà nella main room e nella sala degli specchi con i djset di Fuorischema e Strobot fino alle prime luci dell’alba.
A chiudere il Muzak Radio Fest, domenica 23, una giornata interamente dedicata alle arti performative. Un festival nel festival, intitolato Performa. Sound art e sperimentazione teatrale si incontrano attraverso la ricerca di compagnie e performer indipendenti tra i più innovativi del panorama italiano. Acustica architettonica e arti multimediali, unite per dare vita a un tipo di spettacolarità ibrida, in cui Performa diventa piattaforma creativa per nuove architetture fisiche e percettive. Ospiti di Performa, uno dei nomi di punta del teatro indipendente italiano, i Santasangre, a Performa con lo spettacolo Sincronie di errori non prevedibili. Nati a Roma nel 2001, i Santasangre fondano il loro progetto di ricerca artistica sull’ibridazione dei linguaggi. Un processo di contaminazione trasversale, in cui video, musica, corpo ed estetica degli ambienti si fondono in un’unica performance dalle infinite possibilità di comunicazione artistica. Sul palco di Performa anche Estasy, progetto del romano Emiliano Magi, già ospite del MAXXI, della New Orleans Art Biennal, del MAMBO a Bologna e di numerose altre gallerie d’arte. Una ricerca incentrata sul dialogo tra simbolismo, mitologia e immaginazione, la sua, in cui riferimento costante sono la cultura e l’iconografia popolare. Teatralità e ritualità, che durante le performance proiettano il pubblico all’interno di un mondo abitato da visioni enigmatiche, suoni mistici e apparizioni spirituali. Ma la sperimentazione, al Muzak Radio Fest, prosegue ancora con Sonusloci, progetto di ricerca che indaga sulle relazioni e i confini tra spazio e suono, azione e percezione uditiva, musica e estetica, con particolare attenzione alla pratica e al ruolo sociale del suono. Con gli impasti sonori sintetici tra droni e atmosfere eteree del progetto Mushy + Malheur e con le esibizioni di Laconic e World of Darkness.
Articolo del
18/09/2012 -
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