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Breton è una specie di autopsia audio-visiva, decostruisce e riassembla la cultura popolare. Inizialmente i Breton si sono formati per produrre film senza però trovare posti accessibili per esibirsi e permettere al collettivo di registrare. Di base a The Lab, una banca di Kennington (Inghilterra) convertita in un centro creativo dove i cinque membri ora vivono e lavorano, i Breton sono immersi tutto il tempo nella musica e nella realizzazione di pellicole.
BretonLABS è il nome che hanno dato al progetto che si occupa della realizzazione di remix e video musicali, il quale ha permesso loro di lavorare con le seguenti band: Local Natives, Tricky, Maps & Atlases, Esben and the Witch, Temper Trap, Penguin Prison, Tom Vek, 80′s Matchbox B Line Disaster e Flats.
Quella dei Breton è un’intensa e ipnotica esperienza. Il fatto che la band si esibisca indossando cappucci neri e utilizzando come sfondo i propri film – un matrimonio perfetto tra suoni, ritmo e visual – riflette eroi come Jonathan Glazer, Mike Leigh e Chris Cunningham. Mentre scrive, il quintetto indietreggia dai metodi tradizionali preferendo utilizzare i suoni del loro ambiente come punto di partenza. Cigolii, scricchiolii, sirene, suoni della metropolitana, chiacchierii al Cafè e il ronzio di vecchi strumenti, il tutto racchiuso nella loro musica. “Siamo interessati a rompere gli schemi e non a riproporre gli stessi suoni e accordi già suonati da milioni di altre persone”, ha affermato Roman Rappak. “Noi evitiamo i suoni, le linee e i programmi che stanno già usando gli altri, cerchiamo sempre gli unici suoni naturali...registriamo in stanze differenti, colpendo cose in un pezzo di vetro ad esempio, e facendolo in punti diversi della stanza”.
Il loro album di debutto Other People’s Problems è autoprodotto – un avvincente mix di pop, inquietante hip-hop e heavy electronica – la band ha preso con sè il suo fragile Lab-recording digitale ed è volata negli idilliaci studi islandesi dei Sigur Ros per dare calore e peso all’album. Hauschka ha registrato gli archi, Thomas Hein dei These New Puritans e la leggenda dell’hip hop Harry Love hanno compiuto il loro dovere nel mixaggio di tre tracce. Il risultato è tecnicamente complesso ma incredibilmente contagioso. E’ tutto basato sull’equilibrio. Siamo tutti abituati alla musica elettronica in maniera metodica, così abbiamo deciso di usare queste macchine per tirarne fuori un suono organico e umano scuotendo davvero la gente in un modo interessante. E’ la cosa più punk che si possa fare in musica” afferma Rappak.
I Breton sono composti da: Roman Rappak, Adam Ainger, Ian Patterson, Daniel McIlvenny e Ryan McClarnon.
BRETON live in ITALIA:
mercoledì 23 gennaio a SEGRATE (MILANO) @ Circolo Magnolia via Circonvallazione Idroscalo, 41 - 20090 Segrate (MI) Apertura cancelli: 21:30 Inizio spettacoli: 22:00 Ingresso: 8,00 euro + Tessera ARCI
giovedì 24 gennaio a TORINO @ sPAZIO 211 Via Cigna 211 - 10155 Torino doors: 21.29 ticket: 10 euro in prevendita / 12 euro alla cassa
venerdì 25 gennaio a BOLOGNA @ Covo Club Viale Zagabria 1 - 40127 Bologna
Articolo del
21/01/2013 -
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