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Egyptian Hip Hop
In arrivo per tre date la "next big thing" inglese Egyptian Hip Hop
Segrate (Milano)
27/03/2013
di
Manuel Tagliola
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E’ il 2008, Alex Hewett e Louis Stevenson-Miller sono due ragazzini a cui piace rinchiudersi in camera strimpellando motivetti pop e sognando di formare una band. Entrambi frequentano la medesima scuola in quel di Manchester (e prendono lezioni di chitarra da Johnny Marr, narra la leggenda, e allo stesso tempo condividono assieme la passione per neonate formazioni del calibro di Late Of The Pier. L’idea è forte e i due, nonostante le prime difficoltà iniziali, riescono a trovare un batterista, Alex Pierce, e un bassista, Nick Delap. Bruciata la gavetta nelle prime e rare esibizioni in bar e piccoli locali della periferia di Manchester, i quattro attirano ben presto l’attenzione di riviste eccellenti quali NME, la quale nell’agosto del 2009 pubblica in download gratuito il brano Rad Pitt, lanciandoli di fatto nell’esosfera pop inglese. Ma è Sam Eastgate dei Late of the Pier a spingerli in ogni senso nel panorama internazionale, pubblicando il 12 aprile 2010 attraverso la Hit Club/Zarcorp Records il 7” contenente i due singoli Wild Human Child / Heavenly. E’ il preludio al primo Ep della band, Some Reptiles Grew Wings, prodotto stavolta da Hudson Mohawke (che partecipa tra l’altro alla stesura del brano strumentale Middle Name Period) supportato da Mark Ralph. Solo un anno più tardi la band annuncia di aver finalmente concluso le registrazioni del primo Lp. Ancora nove mesi e il nuovo singolo SYH introduce definitivamente Good Don't Sleep alle masse.
Pare di cogliere in qualche maniera l’irrefrenabile smania migratoria di Matt “The The” Johnson. Il passo è ben cadenzato e i suoni sono curati in ogni minimo dettaglio. L’opera è zeppa di cambiamenti di fronte e variazioni d’umore poste sullo sfondo con ardita maestria e precisione a tratti chirurgica. E’ una danza sbilenca e ciucca a invadere perennemente lo spazio. I quattro mescolano carte difficili da scoprire senza rinunciare a un’identità ben precisa e apparentemente dissimile da qualsiasi contesto. Ma il vero miracolo è dietro l’angolo. Yoro Diallo subentra spazzando via l’ultimo lustro fatto di pseudo hype di natura indie in scia rigorosamente afro. Giretti irresistibili di basso, la tastiera iniziale a condurre la mente verso qualche lontana isola deserta del Pacifico, la chitarrina abbronzata che scivola sbarazzina e il motivetto saltellante e oltremodo spensierato trascinano i sensi in alto, confermando lo stato di grazia di Hewett e soci.
Good Don't Sleep è un lavoro penetrante, solo in apparenza sfuggente e imprevedibile, capace di sorvolare decenni di rimandi inconcludenti e posizionarsi di scatto tra le prime fila del miglior “pop alto” britannico. C’è una nuova creatura nel nord-est dell'Inghilterra. Porta un nome strano e non allineato, ed è pronta a condurvi in luoghi sconosciuti, angusti ma terribilmente incantevoli, dove nessuno potrà realmente trovarvi. EGYPTIAN HIP-HOP live in ITALIA:
mercoledì 27 marzo 2013 a SEGRATE (MILANO) @ CIRCOLO MAGNOLIA (special guest: BOXERIN CLUB) Apertura ore 21.30 Ingresso 5 euro giovedì 28 marzo 2013 a ROMA @ XS LIVE (special guest: HOLIDAYS - opening act: DEPARTURE AVE.) Inizio concerti ore 22.00 Biglietto: TBA venerdì 29 marzo 2013 a BOLOGNA @ COVO CLUB special guest: BOXERIN CLUB
Articolo del
25/03/2013 -
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