|
Attivi sin dai primi anni 80 i londinesi Breathless sono a tutti gli effetti una band storica e seminale dell'underground inglese al di là di ogni possibile trend musicale ed unici nel loro suono malinconico contrassegnato dal basso profondo di Ari Neufeld, dagli echi e le melodie delle chitarre di Gary Mundi (attivo anche con le noise band Ramleh e Skullflower) e dalla voce di Dominic Appleton (anche membro del progetto collettivo di casa 4AD This Mortal Coil).
Ora a dieci anni dal loro ultimo disco i "godfathers of melancholic space rock" sono tornati con la loro formazione originale e con il doppio album Green To Blue, forse il migliore della loro intera carriera.
La sensibilità con la quale i Breathless hanno concepito la musica è, in qualche modo, heideggeriana in quanto recepisce dal fondamentale filosofo esistenzialista tedesco il concetto di “storicità”, intesa come assunzione dell’eredità del passato, ripresa deliberata e consapevole delle possibilità tramandate, senza che questo significa pura e semplice restaurazione di esse. Questo è ciò che, a cavallo fra la seconda metà degli anni ’80 e l’inizio dei ‘90 hanno scientemente realizzato nei loro dischi, attingendo dal post punk, ormai già avviato, fra 1982 e 1983 verso una crisi creativa irreversibile, le sue intuizioni più profonde e i frutti più fecondi e, fattili propri, innervandoli e ravvivandoli con nuovi e vecchi fermenti musicali, creando così un prodotto che, se da un lato guarda indietro, dall’altro occhieggia il futuro, rimanendo comunque saldamento radicato nell’estetica del suo tempo.
Che la lezione dei Joy Division e dei Bunnymen sia stata prioritaria nella formazione del loro suono ce lo testimoniano gli stessi diretti interessati così come la predilezione per altre band seminali della New Wave, quali Television, Wire, Only Ones, ma questi sono solo una parte dei rimandi stilistici e delle affinità elettive a cui si richiama il suono Breathless: la psichedelia ipnotica e avvolgente di Pink Floyd, Velvet Underground e della scena krautrock (Faust e Can in primis), l’umore inquieto e malinconico delle band 4AD sono tutti tasselli di un complesso mosaico sonoro, fatto di sconfinato romanticismo, dolente introspezione, struggente e accigliata bellezza.
BREATHLESS live in ITALIA:
7 febbraio a TORINO @ Blah Blah Blah ore 22 // gratuito
8 febbraio a BOLOGNA @ Freakout Club
Articolo del
03/02/2014 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|