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Niente Babyshambles ieri sera a Milano: il previsto concerto all'Alcatraz infatti non si è potuto tenere per l'assenza del frontman. Secondo i "rumours" che girano in rete Pete Doherty avrebbe perso l'aereo che doveva portarlo a Milano. Il promoter Grinding Halt ha all'ultimo momento confermato che anche la data di stasera a Roma non si terrà. I Babyshambles sono il contesto in cui Doherty riesce ad esprimere al meglio il suo eclettismo artistico, grazie al sodalizio con Mick Whitnall (chitarra solista) e Drew McConnell (basso), rivelatosi più fertile di quello (senza dubbio più bello e dannato) con Carl Barat ai tempi dei Libertines. Il modo e lo stile con cui gli Shambles svariano tra generi ed ispirazioni riescono sempre a catturare l’interesse, divertire ed aumentare il fascino intorno alla band ed al suo frontman, di cui troppo spesso i tabloid parlano solo per i famigerati casi di gossip, abusi di droga o arresti. La sua travagliata storia di eccessi, miscelata alla propensione verso la poesia, le love story illustri (quella con Kate Moss in primis) e le imprevedibili follie, sia sul palco che altrove, hanno cucito sul “menestrello di Camden” la veste dell’artista maledetto. Non per caso era un grande amico di Amy Winehouse, entrambi sempre al centro di un triangolo tra musica, autodistruzione e amore del pubblico. In una generazione orfana di eroi ed icone, che non ha vissuto miti come un tempo furono Jim Morrison o Kurt Cobain, oggi Pete Doherty rappresenta uno di quei pochi artisti da seguire con lo spirito di chi un giorno racconterà a nipoti e figli: “Da giovane l’ho visto esibirsi!” L’ultimo capitolo della storia dei Babyshambles si intitola Sequel To The Prequel, album ben accolto dalla critica (NME 7/10, Clash Magazine 7/10, musicOMH 4/5) e caratterizzato da quella stessa eterogeneità che aveva già contraddistinto anche i precedenti Down In Albion (2005) e Shotter’s Nation (2007), che annoverano brani presto trasformatisi in veri e propri inni, come Fuck Forever, Delivery e Albion, che riecheggeranno anche nelle due date di Milano e Roma.
Sia a Milano che a Roma, sul palco con Doherty & Co, ci saranno i Drifiting Mines, un giovane trio rock 'n' roll romano ideato e guidato dal cantante e chitarrista Adalberto 'Hell Rey' Correale. I tre ripercorrono le radici del rock'n'roll partendo dal primitivo blues del Delta, per tuffarsi in un sound oscuro e potente. I Drifting Mines si nutrono di spaghetti western, voodoo e occulto, rock n’ roll, boogie woogie, honky tonk e musica mariachi, il tutto condito da un’anima rockabilly capace di risvegliare i morti. Sul palco il trio (ma a volte dal vivo la band arriva fino a cinque elementi), infiamma le platee grazie ad un sound grezzo e selvaggio, in cui tamburi africani, flauti, kalimba e sitar creano la colonna sonora dell’apocalisse. I Drifting Mines trasformano ogni loro show in una cerimonia voodoo dove si balla e si ascolta il ritmo della musica fino ad uno stato di trance. I concerti dei Drifting Mines sono mesmerismo allo stato puro.
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Articolo del
25/02/2014 -
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