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A pochi mesi dai suoi ultimi concerti in Italia, Thom Yorke annuncia il suo ritorno per il 2020. Lo storico frontman dei Radiohead sarà in tour in Europa fra giugno e luglio per il “Tomorrow’s Modern Boxes”.
Un progetto live che vede la partecipazione di Nigel Godrich e il visual artist Tarik Barri. In Italia è prevista un’unica data a Milano, giovedì 9 luglio 2020, all'Ippodromo SNAI San Siro nel programma della rassegna Milano Summer Festival. Sono invece 11 le date previste in Europa mentre per gli Stati Uniti saranno annunciati ulteriori concerti. Thom Yorke mette così di nuovo in scena uno spettacolo dedicato alle canzoni tratte dai diversi progetti musicali solisti.
Rispetto alla sua militanza con i Radiohead, Thom nella sua dimensione da solista, preferisce i sintetizzatori e le drum machine. Mentre i suoi primi due album sembrano un po' timidi, ma con Anima, il suo ultimo lavoro discografico, l'artista si è rivolto a nuovi strumenti, favorendo la strumentazione spogliata e il ritmo bizzarro. Il risultato apparentemente semplice ha nascosto un lungo processo di scoperta e sperimentazione.
"Anima", sorprende fin dai suoi primi secondi con i suoi suoni. Molto più ritmato e rumoroso dei suoi predecessori, con tracce che toccano la techno, l'album rivela subito una sfaccettatura che Thom Yorke ha scolpito a lungo in Atoms for Peace e le sue collaborazioni con Modeselektor, Flying Lotus, Burial e Four Tet. Ha lavorato dal vivo e poi in studio con Nigel Godrich, i loop che compongono le prime track dell'album sembrano essere inviti al remix e alla danza. Questo è l'asse principale del cortometraggio di Paul Thomas Anderson, interamente coreografato, che accompagna "Anima" sin dalla sua uscita. Il film, che oscilla tra claustrofobia e dolcezza, termina con "Dawn Chorus", una ballata brillante e depressa come raramente l'artista compie, compiendo la scelta del distacco verso soggetti seri, come se avesse anticipato una scivolata.
Ma questa distanza e il cortometraggio indicano la volontà di cercare, di creare bellezza in un clima soffocante. Essere in grado di riconoscerlo quando ce n'è, di negoziare con ciò che lo censura, per guadagnare terreno. È forse questo contrasto che rende la musica di Thom Yorke così forte. Per più di 25 anni, ha continuato a interiorizzare i cambiamenti tecnologici, politici e sociali a cui ha assistito, metà, per rispecchiarli al maggior numero nella sua musica come diamante. Tra la sua creatività in continua evoluzione e la sua iperattività dal vivo, Thom Yorke sembra essere preservato dalla freddezza dell'età. Per i fan dei Radiohead, questo è l'indice dei prossimi album, anch'esso in evoluzione, ma comunque virtuosico.
Durante un’intervista ha dichiarato che ha creato con i Radio Head un safe place: All I have done with my compatriots in my band and in myself, is try and create enough of a space of safety around what we’re doing creatively, to carry on feeling free to experiment and be wherever we want to be. Potremmo concludere che o da solo o con la band il trend che ha intrapreso è questo nuovo approccio ‘elettronico” unito alla sua voce suggestiva imprendiscibilmente trascina
Articolo del
20/10/2019 -
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