Suoni dub, melodia mediterranea e testi in dialetto napoletano. Con questa ricetta 25 anni fa gli Almamegretta esplosero anche grazie all’uscita dell'album Sanacore che festeggia il quarto di secolo con la ripubblicazione che comprende due brani inediti. «È un disco ancora oggi attualissimo per le tematiche che tratta», racconta il leader e cantante Raiz - e il brano Nun te scordà è stato inserito tra le canzoni classiche napoletane”.
Dopo l’esperienza del Dub Box, il progetto compatto e votato all’elettronica che è girato negli ultimi anni sotto l’egida degli Almamegretta, il gruppo napoletano torna ora sul palco con una formazione tradizionale. Insieme ai membri fondatori nei loro ruoli di sempre - Gennaro T alla batteria, Paolo Polcari alle tastiere e Raiz alla voce - ci saranno Fefo Forconi alla chitarra, Albino D’Amato al mixer e un nuovo collaboratore, Paolo Baldini, che oltre a suonare il basso ridisegnerà il sound.
Non mancheranno, tra i brani previsti in scaletta, quelli di Sanacore, forse il loro album più noto. Uscito nel 1995, registrato a Procida e mixato presso gli studi On-U Sound da Adrian Sherwood, è stato recentemente ristampato in un’edizione rimasterizzata su doppio vinile. Nun te scurda’, Sanacore, Pe’ dint”e viche addo’ nun trase ‘o mare hanno rappresentato la spina dorsale del sound degli Almamegretta: una miscela di dub giamaicano e di canzone melodica mediterranea che ancora li caratterizza.
"Torniamo su un palco dopo quasi due anni: saremo capaci di trasmettervi ancora emozioni attraverso la musica? Avrete nuovamente voglia di recepirle? Lo scopriremo insieme. Questo è il momento di capire se i nostri occhi sono aperti, le nostre anime sono connesse, i nostri cuori ancora sani e capaci di battere all’unisono. C’è chi pensa che passata questa tempesta, si possa tutti tornare spensieratamente alla normalità - qualunque cosa si intenda con questa parola - fingendo di non accorgersi che è proprio la normalità di ieri che ha dato luogo all’emergenza di oggi. Come si fa dopo una caduta, noi saggeremo le membra per vedere se sono salde e proveremo a rialzarci. Siccome il nostro corpo è fatto di canzoni, ripercorreremo il nostro repertorio suonando tutto come se fosse la prima volta, riscrivendo brani già scritti, dando loro la possibilità di vivere una seconda vita.
Articolo del
07/06/2021 -
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