Figura di spicco della scena soul americano, Curtis Harding ha rapito il cuore degli ascoltatori con l’album ‘If Words Were Flowers’ (2021), ispirato alla soul vintage, R&B, hip-hop, garage rock e psichedelia, con una produzione audace curata insieme al collaboratore di lunga data Sam Cohen. Il disco ha confermato la sua stoffa assoluta dopo l’uscita di ‘Face Your Fear’ (2017), prodotto da Cohen e dal celebre Danger Mouse, che ha portato Harding a suonare con artisti come Jack White e Lenny Kravitz, oltre a partecipare a festival come Jazz à la Villette, End Of The Road, North Sea Jazz, Newport. Curtis Harding torna in concerto in Italia e suonerà il 21 ottobre all'Eventi al TPO di Bologna, il 23 al MONK Roma e il 24 al Santeria Toscana 31 di Milano DNA concerti
Crescendo, la madre di Curtis Harding gli diceva sempre: “Dammi dei fiori mentre sono ancora qui“. È una frase che rimasta impressa nella mente del talentuoso cantante e polistrumentista nel corso degli anni, un promemoria per ricordarsi di mostrare il suo amore e apprezzamento per le persone a cui teneva prima che fosse troppo tardi. . “Voglio che questa musica aiuti le persone a capire che non sono sole“, spiega Harding. “Abbiamo attraversato tutti la stessa cosa nello stesso momento in modo molto profondo e spero che queste canzoni possano portare un po’ di conforto e pace”.
Fin da quando ne ha memoria, Harding ha trovato conforto e pace nella musica. Nato a Saginaw, nel Michigan, da un ingegnere meccanico e da un cantante gospel (che lui citerà come una delle più grandi ispirazioni della sua vita), Harding ha trascorso gran parte dei suoi anni formativi in movimento, rimbalzando tra nord e sud fino a quando la sua famiglia non è finalmente sbarcata ad Atlanta. Ha imparato a cantare e suonare la batteria in chiesa con sua madre, che lo ha presentato a artisti del calibro di Mahalia Jackson e Mavis Staples. Ma è stata la collezione di nastri hip-hop di sua sorella che lo ha spinto verso una carriera nella musica, ispirandolo a iniziare a scrivere e rappare. Con la scena di Atlanta che in quel periodo esplodeva sulla scena nazionale, Harding iniziò a promuovere artisti sulla leggendaria etichetta LaFace e presto si ritrovò in studio e in viaggio come corista con alcune delle più grandi star della città.
“È stato allora che ho capito che non dovevo scegliere tra essere un rapper ed essere un cantante“, dice Harding. “Ho iniziato a studiare da autodidatta la chitarra e a lavorare con più strumentazione dal vivo e a capire come incorporare tutto ciò con cui sono cresciuto in quello che stavo facendo.”
Harding ha appena pubblicato il suo nuovo singolo “There She Goes” che segue le recenti collaborazioni con RÜFÜS DU SOL e Jazmine Sullivan, ed è stato presentato in anteprima da Lauren Laverne su BBC 6 Music come suo “New Music Fix”. Il brano è accompagnato da un nuovo videoclip diretto dall’italiano Michele Civetta, ambientato in un lussuoso giardino di Beverly Hills con un inquietante segreto in stile Twilight Zone. Nel video appare l’attore Omar Dorsey (Selma, Queen Sugar), presenza ricorrente nei videoclip di Harding. “There She Goes è la mia descrizione poetica della bellezza e della dualità della donna ideale. Questo punto di vista è spesso trascurato o giudicato, poiché la sua forza e resilienza vengono talvolta fraintese. Nonostante le sfide, riesce comunque a crescere e brillare con grazia e compostezza”.
Articolo del
11/10/2025 -
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