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Lava Lava Love
A Bunch Of Love Songs And Zombies
2011
The Prisoner Records/Audioglobe
di
Maria Francesca Palermo
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Dopo l’Ep d’esordio ”Their First Extended Play” (2010), i Lava Lava Love si ripresentano all’appello settembrino in gran forma. Atmosfere languide come da titolo, canzoni che ritrovano l’estro di esperienze pregresse e già abbastanza collaudate nell’atrio della penisola italica. Il progetto ruota attorno alle sonorità dei già Canadians Massimo Fiorio e Vittorio Pozzato e chiama in comitiva personaggi dal lustro più o meno noto come Oliviero Farneti (Fake P, Spagetti Bolonnaise), Luca Valentini (Fake P, House Of All) e Florencia Di Stefano. Le forze si uniscono per dare vita ad un lavoro dalle estremità agrodolci e taglienti, suggestioni che rimbalzano fra sincerità e genuino decoro melodico. Coadiuvato in studio da Matteo Cantaluppi, l’album offre un suggestivo indierock dalla formula autorale in cui il cantato di Vittorio e Florencia si alterna come un duello immaginario fra Romeo e Giulietta sulle rive di Venice Beach. Motivetti veloci dalle buone e cattive emozioni, sfuriate di brezza che popolano l’America dei ’60 e chitarre jingle-jangle a ponente delle liriche. Tra le armi bianche dei combattenti ci trovate uno smalto-lacca malinconico, lo-fi pop per momenti romantici (”Nothing Special”, “Last Night”), e variazioni di tempo lacerate da chitarre ferenti (”An Invitation”, “Dry Tongue Lies”, “Your Lite”). Ma oltre al grande archibugio di synth dalla laboriosità fracassona a colpire più a fondo sono i momenti meno febbricitanti, cioè la carica pop più pacata che profuma ancora di Canadians e rende maggiore giustizia alla bella semplicità melodica della band (”Another Happy Song”, “Tomorrow Will Be The Worst Day Of My Life”, “Kenosis”). Nel complesso “A Bunch Of Love Songs And Zombies” è un lavoro maturo che punta all’ampio respiro della tradizione pop-rock servendosi di una ottima unitarietà di stile e produzione. Il plettro così come il cuore vibrano di rimandi istruiti anche se la scarpetta d’argento si perde a tratti fra gli zombie dei progetti paralleli.
Articolo del
17/02/2012 -
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