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Rent
La Muerte
2011
Safe Records
di
Daniele Bagnol
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L’astronave aliena di Rent è atterrata sulla Terra, portandoci in dono questo “La Muerte”, lavoro di quattordici tracce quattordici, che pare più una raccolta, della durata totale di poco più di una cinquantina di minuti. Rent - al secolo Matteo Ferrarese - è un artista eclettico nel vero senso della parola, che spazia a tutto tondo tra la poetica, la pittura e la musica, ed in questo episodio è riuscito a concentrare tutte le sue emozioni/esperienze inchiodandole in testi personali ed introspettivi, sorretti da ritmi variegati (dal simil-reggae di ”Il Sole e La Luna” alla messicaneggiante ”Storie di Sesso”) e una buona dose corposa di elettronica: e proprio in quest’ultimo aspetto sta, a mio avviso, il punto debole dell’opera. “La Muerte” alla fine è pure un disco che nei suoi episodi non sarebbe neanche male, ma la razione esagerata di elettronica (da ”Manifesto” a ”Qualcosa di Meglio”, fino a ”Fuori Moda”) rende il tutto troppo freddo e distaccato, poco intimo e soprattutto quasi sintetico. Il tutto viene tappato dal cantato di Rent ricco di teatralità à la David Bowie, che cerca di dare pathos alle sonorità ed ai testi che, sottolineo ancora una volta, sono il vero punto forte. Dall’altro lato però, questa velocità elettro pop in stile Bluvertigo e Bugo lo rende ballabile ed a tratti accattivante. Si tratta sostanzialmente di un disco a due facce, tutto sta a trovare la chiave giusta per aprirlo.
Articolo del
26/12/2011 -
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