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Si chiamavano Hacienda, ora sono gli Huno. Unità nella molteplicità: quattro individui diversi che mirano ad un sound compatto e unico, quattro lettere per un nome che vuole unire. La band cuneese ha pubblicato l'EP “Spessi Muri Di Plastica”, sei tracce in cui sperimentare tanto, “andando alla ricerca di colori che contribuissero ad esaltare le tinte di ciascun pezzo”, facendo ricorso a strumenti atipici e solitamente lontani dal rock, come glockenspiel, vibrafono, contrabbasso e marimba. Il disco è autoprodotto, registrato da Massimiliano “Mano” Moccia al Blue Records Studio, e vanta la partecipazione di Mattia Bonifacino (al contrabbasso) e di Davide Arneodo, polistrumentista dei Marlene Kuntz (al pianoforte elettrico e ai synth). Sei tracce di ottima qualità, un rock energico e strong, a metà strada tra influenze anni '70, grunge, new wave e post-rock; ricercati e (quasi mai) banali, anche senza essere particolarmente originali. Gli Huno fanno subito capire di che pasta sono fatti in “Spessi Muri Di Plastica”, un pezzo aggressivo, che rapisce e conquista con uno stile che ricorda Sonic Youth e Afterhours; “Giorno Grigio” è ruvida, cattiva, tagliente, arrabbiata. Nel cuore dell'EP, due ballate rallentano il ritmo: “Profonde Tracce” sfrutta un ottimo pianoforte per un crescendo che emoziona; “Pioverà”, forse la traccia più originale del disco, con un'armonia mai raggiunta prima e un testo davvero eccellente, che scomoda una certa vena interpretativa del più cupo Lucio Battisti. Non c'è più tempo per indugiare: il ritmo punk-rock di “In Duello Libero” è qualcosa di già sentito, ma riesce comunque a scatenare, urlato, sporco, distorto e con una chiusura strumentale molto più che azzeccata; infine, ecco “Le Mie Mani”, interessante sperimentazione per un suono che si distacca dalle altre canzoni, denso, corposo, più caldo. Il progetto Huno sembra poter offrire spunti molto interessanti, con una struttura già molto ben definita e compiuta, anche se un'identità propria è ancora lontana. Stona, però, la presenza di tratti potenzialmente mainstream in un lavoro comunque poco commerciale e molto elaborato.
Articolo del
30/01/2012 -
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