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Nino Bruno E Le 8 Tracce
Sei Corvi Contro Il Sole
2011
Goodfellas
di
Marzia Picciano
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“Mattina presto, occhi aperti / vivere è anche un fatto di principio”. Ricordate quel nome misconosciuto, non atteso o nemmeno lontanamente ipotizzabile, nella tracklist della colonna sonora dell’ultima fatica di Paolo Sorrentino, il pluri-acclamato ‘This Must Be The Place’? Ebbene si, la vostra sensazione era quella giusta. Quella che probabilmente ora risuona tra i mille movimenti delle vostre sinapsi nel tentativo di ricordare la scena, angolazione di camera su Sean Penn versione ‘rimastino’ e motivetto, è “Every Single Moment in My Life Is A Weary Moment”, che figurava nella tracklist della colonna sonora del film, tra Talking Heads ed Arcade Fire. Inutile dire che ciò rappresenta ormai un miracoloso passepartout per il trio napoletano ufficialmente lanciato nel mondo della musica. Un trio new wave decisamente insolito nello scenario italiano; per quanto la già menzionata “Every Single Moment in My Life Is A Weary Moment” si avvicina quanto più possibilmente ad uno stile, diciamo, ‘internazionale’ e non nasconde in nessun modo quanto deve il suo giro di basso riverberato a “Pictures of You” dei Cure, il resto della produzione dei Nino Bruno e le Otto Tracce (per lo meno quelle proposte ne ”Sei Corvi Contro Il Sole”) è decisamente il risultato di una interessante commistione di caratteri puramente italiani e new wave. Nel cantato di Gaetano Bruno (la cui ‘r’ moscia di certo intinge il tutto di una qualche sorniona ironia) è ravvisabile la ieraticità di un Battiato e di un Renato Zero a tingere delle atmosfere direttamente tratte da Afterhouse (”Sei Corvi Contro Il Sole”, “Ragazza Senza Nome”) capaci di alternarsi ad improvvisi amarcorde alla De Andrè, come nella ”Storia di V.” oppure anche in ”Questa Donna Sembra Un Marinaio”, dove il modus cantautoriale e il piacere di raccontare storie di personaggi assurdi prevale sulle malinconie metalliche un po’ Blondie in ”Ghost” (secondo ed ultimo brano in inglese della band). Un prodotto ameno, di certo, ma non per questo non apprezzabile. Del resto, se sono piaciuti a chi di arte se ne intende, devono valere la candela.
Articolo del
10/02/2012 -
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