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Unòrsominòre
La Vita Agra
2011
Lavorare Stanca/FosburyRecords/Audioglobe
di
Fernando Rennis
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“Riuscire a dirlo meglio, avere più voglia, più tempo, più talento, deludervi semmai per provarvi che esisto”, miglior biglietto da visita non si potrebbe pretendere da Emiliano Merlin, in arte Unòrsominòre. ”La Vita Agra” è un disco schietto, diretto, un disco che non si perde in elucubrazioni ideologiche ma che si insinua nei difetti e nelle tristi verità del nostro vivere quotidiano. Il debito verso i cantautori degli anni Sessanta e Settanta è un’eco che non diventa mai elemento imprescindibile dal quale partire per trovare una chiave di lettura, gli accostamenti ai colleghi contemporanei non hanno valore critico in senso stretto, perché la musica di questo disco sa differenziarsi dagli arrangiamenti dei Baustelle e dal cantato cadenzato di Vasco Brondi. Scorrere i testi di questo album è come aprire il giornale e trovarvi foto di cronaca quotidiana colorate da una vena poetica aspra, irritante a causa del suo aver drammaticamente ragione e piacevole nel suo riallacciarsi alle melodie ed arrangiamenti. Su tutto vince la consapevolezza di saper descrivere un ‘quaggiù’ in cui la speranza è uscita a comprare le sigarette e ancora non è tornata, un presente in cui ‘ci hanno preso i significati delle parole’, una realtà nazionale in cui più di una persona avrà pensato: “io volevo far parte della soluzione e non più del problema”. I rimandi ipertestuali a canzoni passate e personaggi presenti rendono i testi vivaci trasformandoli in una tela su cui pennellare melodie tristi dove la chitarra e la voce sono ovviamente il nucleo attorno al quale gravitano influssi di elettronica, inserzioni di archi e spolverate di tastiere. “La Vita Agra” è un disco che da un lato riflette la situazione in cui siamo affondati e continuiamo ad affondare tuttora, dall’altro ci mostra una via d’uscita che può essere raggiunta soltanto attraverso l’indignazione che, trasformandosi in rabbia, ritrova la speranza di un’alba serena dopo una notte troppo lunga.
Articolo del
18/02/2012 -
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