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Musica Ex Machina
L’Age d’Or
2011
American Dance Asylum
di
Silvia Gariglio
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Musica ex Machina è un progetto nato a Cagliari nel 2005 con l’obiettivo di creare un repertorio originale che recuperasse una modalità di fruizione del jazz immediata e popolare, idea perseguita esplorando i più disparati generi musicali, abbattendo le barriere tra colto e ‘popular’, tradizione e sperimentazione. Il disco nasce dall’esperienza dell’Ichnusa Festival, ponte di cultura e spettacolo tra New York e la Sardegna, che ha favorito la collaborazione tra la formazione sarda composta da Guido Coraddu al pianoforte, Francesco Bachis alla tromba, Mauro Sanna al basso elettrico e Simone Sedda alla batteria, ed artisti della scena jazz e soul americana. Tra questi Victor See Yuen e Kenny Brawner, artisti newyorchesi che compaiono nel disco, rispettivamente al djambè e alla voce. La copertina del disco è disegnata da Francesco Frongia e raffigura una torre di Babele in costruzione che si staglia su uno sfondo affollato di parole colorate che alludono all’attualità italiana: “è un’espressione del tentativo di dominare diversi linguaggi musicali e di passare dall’uno all’altro con naturalezza” come ci rivelano gli stessi componenti del progetto. Le nove tracce mescolano tradizione sarda, musica popolare bulgara (”40° Parallelo”), tradizione balcanica, citazioni colte, blues e swing classico in un turbinio di colori e sonorità che catturano l’attenzione per tutta la durata dell’ascolto. Si parte con ”Circo”, ispirata alle musiche di Poulenc e Nino Rota seguito da ”ùj magyar nèpdal”: personale rivisitazione ed elaborazione del brano per pianoforte e voce di Bela Bartòk che, rallentato e riarmonizzato, si trasforma in uno Spiritual. ”ABA” è costruito intorno ad elementi tematici semplicissimi, sfruttando le dinamiche e gli abbinamenti tra i diversi strumenti del quartetto. ”Azazello Argentino” mescola canzone napoletana al cha cha cha, considerando il tango come un genere che nasce dall’incontro tra la musica italiana e quella sudamericana. Per finire ”L’uomo nero”: una ninnananna trasformata in bossa nova e interpretata da Kenny Brawner.
Articolo del
29/02/2012 -
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