Underwell Plan Your Rebirth 2012 Dreamcell11 di Arianna Mossali

Anno di Grazia 2012: il mondo è devastato da guerre, terrorismo, corruzione, inquinamento, pirateria (sia marittima che informatica), chi più ne ha più ne metta, e come se tutto ciò non bastasse ci si mettono pure quei menagramo dei Maya a peggiorare la situazione (tiè).
L’idilliaco quadretto che tutti ben conosciamo fornisce ai giovani Underwell l’ispirazione per una sorta di concept album, il loro ”Plan Your Rebirth”, nel quale preconizzano la distruzione dell’attuale iniquo sistema a favore di una rinascita, di un ordine nuovo nel quale, finalmente, vengano ristabilite la calma e la ragionevolezza che il genere umano da tempo sembra aver smarrito.
Utopia di seconda, o anche terza o quarta, mano? Può darsi, in effetti non siamo nuovi alle suggestioni sull’Era dell’Acquario e gli scenari post-apocalittici e lo spunto, se non è originalissimo, è quanto meno di moda.
Detto questo, gli italianissimi Underwell propongono un post-hardcore di buona fattura, sullo stile di Hawthorne Heights e Red Jumpsuit Apparatus, anche se ancora da lasciar maturare. Potenti linee di basso e grande attenzione alla melodia consentono a questi ragazzi di esprimere al meglio la rabbia e la frustrazione del presente e la speranza di un domani migliore, discostandosi dall’assioma del “duro e veloce a tutti i costi”; anzi, riescono a trovare arrangiamenti e dissonanze interessanti, ma ciononostante i brani non hanno ancora una vera e propria personalità. Una più netta definizione di chi siano, e cosa vogliano fare, gli Underwell, e potremmo avere una band da seguire. Buon lavoro!