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Se conosci un po' la storia di Marco Tansini la domanda sorge spontanea. Spesso infatti gli viene chiesto quale sia la veste che lo rappresenta di più, se quella di produttore, autore o chitarrista. «Le due parole che meglio mi definiscono sono “music maker”», risponde lui. Fare musica, semplicemente. E in effetti ne ha fatta parecchia, visto che vanta un curriculum ricco e variegato frutto di anni di collaborazioni con numerosi artisti italiani e internazionali, ma soprattutto frutto della totale dedizione, da quando aveva solo quattordici anni, verso le sette note e la sei corde. Chi scrive ha in mano l'ultima fatica dell'esperto musicista, ”Blues Garage”, secondo album solista dopo “American Places” del 2001, prodotto da lui stesso nel suo studio (il Pacific Studio) e uscito sotto l'etichetta Tanzan, pure fondata da lui. Il disco, strumentale, è un omaggio al blues. L'unica voce che sentirete incontrastata è quella della chitarra, strumento magico che nelle mani di Tansini risuona in tutta la sua splendida essenza. Sfiorata, accarezzata, il chitarrista ne fa la sua tavolozza, dei cui colori si serve per esaltare lo spirito di ogni brano. Così ”Brown” è un pezzo “sporco”, sfacciato e ribelle, ”Orange” invece ha un carattere frizzante e spigliato, mentre ”Cherry” caldo e conturbante. Poi c'è la distensiva ”Green”, l'intraprendente ”Yellow”, la raffinata ”Amber”, per citarne solo alcuni. Tutto assume i contorni di un piacevole viaggio che, con lo sguardo sempre rivolto al passato, esplora gli stili e le sfumature del blues moderno.
Tracklist 01. Brown 02. Cherry 03. Blues Garage 04. Orange 05. Green 06. Yellow 07. Amber 08. Purple 09. White 10. Black
Articolo del
17/03/2012 -
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