|
Che si sarebbe trattato di un album sublime non c’erano dubbi. Del resto, come poteva essere altrimenti? Ilaria Graziano e Francesco Forni sono infatti due artisti di grande livello. Lo hanno già ampiamente dimostrato attraverso i numerosi progetti fin qui proposti al pubblico e alla critica. Lei è un’autrice dotata di raro talento, non solo dal punto di vista canoro, dove non ha praticamente rivali, ma anche per quel che riguarda la scrittura. Lui invece è un chitarrista formidabile, tanto sensibile quanto estroso nel modo di concepire la musica. Il suo tocco è unico. Ha già all’attivo un disco d’esordio a dir poco perfetto, intitolato “Tempi Meravigliosi”, il quale, a breve, sarà seguito da una nuova raccolta di canzoni inedite. Raccolta che è pronta da tempo e che ha già un titolo: “¡Que Viva Zapata!”. Si attende solo il momento giusto per lanciarla nel modo più consono alle sue reali potenzialità. D’altronde è inutile pubblicare un nuovo lavoro senza la possibilità di fare una promozione adeguata. Questo è chiaro. E allora, in attesa del suo secondo LP solista, Forni pubblica assieme alla Graziano “From Bedlam To Lenane”, in uscita per Novantiqua Records. Si tratta di una produzione per certi versi inaspettata, anche se gli addetti ai lavori capitolini erano già a conoscenza di questo connubio artistico, nonché del relativo progetto discografico. Cosa c’è in “From Bedlam To Lenane”? Undici splendidi episodi resi asciutti nell’arrangiamento ma, tuttavia, in grado di suggerire un’infinità di sfumature grazie alle deliziose contaminazioni che li pervadono. Ce n’è per tutti i gusti insomma. Ad essere mescolate sono le rispettive esperienze sonore, soprattutto quelle più legate al contesto angloamericano, come dimostra anche il ricorso frequente ai testi in inglese. Non mancano poi le aperture latine, evidenti in tracce accattivanti come “La Strada”, “Rosaspina” e “Volver”. Guai invece a snobbare l’incalzante “On Y Va” e la dolcissima “Rosso Che Manca Di Sera”, ballata dal piglio romantico e, al tempo stesso, melanconico. Quando le connotazioni ‘calienti’ si fanno da parte, subentrano quindi gli elementi più vicino all’universo musicale statunitense. C’è molto blues in questo disco, così come il folk rock, assieme alle sue imprevedibili ramificazioni. La scelta di puntare su un sound essenziale e fondamentalmente scarno non fa che accentuare il calore e la ruvidità dei brani, autentici gioielli privi di eccessivi ricami e per questo ancor più veri nella loro nudità. L’uso pressoché costante delle chitarre acustiche finisce dunque col rendere più immediato il tutto. L’istintività di fondo che si scorge dona poi un’attitudine quasi live alle canzoni, incise con la stessa strumentazione che il duo è solito riportare sul palco. “From Bedlam To Lenane” è un grande disco, conciso e d’impatto. Troppo buoni? Assolutamente no. Basterà procurarselo per capire che non si esagera mai con i complimenti quando si tratta di Ilaria Graziano e Francesco Forni, un duo irresistibile pronto a sorprendere anche l’ascoltatore più scettico.
Articolo del
27/03/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|