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L'Altalena, collettivo indipendente romano, è “un progetto musicale orientato a descrivere gli aspetti notturni e diurni della vita, evidenziandone gli alti e i bassi, il tutto immerso dentro un tratto sonoro di luce smerigliata circondato da tanta opacità”: luce e buio, positivo e negativo, alto e basso, puro e impuro. Nove brani, “spesso simili a piccole trame noir in cui singhiozzano domande senza risposte, altre volte freddi ritratti di gente comune, semplici istantanee mentali con tic, manie e quotidianità solo osservata”. Autore dei testi e compositore della musica è Salvatore Ferraro, frontman della band (voce e chitarra), l'altra voce è Marco Nasini, Gabriele Petrella alla batteria, Luca Antonioli al basso, al piano e ai synth, impreziositi dall'espressività dell'avvolgente viola di Dazab e dall'emozionante sax di Fabio Mancàno. Con i Quintorigo di John De Leo come punto di riferimento, offrono rock vivace, jazz malinconico, folk popolare, incroci di timbri eterogenei e ambigui, risultando per questo creativi e interessanti. “Mirko” è la storia di un ragazzo introverso, chiuso in se stesso, che vive soltanto nel suo mondo; “Forse”” raccoglie nervosi frammenti di una quotidianità inquieta; “A Caccia Di Sandra (la salamandra)” è una struggente poesia sul rapporto uomo-natura, vista dagli occhi sognanti di un bambino. La frenetica “Daddo Punto doc” racconta il doc, cioè “disturbo ossessivo compulsivo” di Daddo, condizionato da rituali stereotipati per controllare le sue azioni, ordinate in sequenze maniacali. “Linee Nere” è una milonga dal sapore noir, con chitarre notturne e aggressive e una viola che arricchisce l'espressività del brano. Chat, vita virtuale e amori in rete: “Offline” è un energico psychobilly per ritrovare il contatto vero e ritrovarsi. Sdraiati su una spiaggia dorata, “Sfocata” ci regala suoni delicati e atmosfere rarefatte, quasi oniriche. Un uomo solo, nel freddo della notte: “Meno Otto Minuti”alla fine di un lungo inverno, l'inverno dell'anima. Chiude la dolcissima “Dormi? ”, domanda rivolta dopo il risveglio in una mattina calda e piena di sole: filtra un'ombra sottile, il silenzio di un'amore che si spegne.
Un buon inizio per i ragazzi de L'Altalena, che in questi nove brani del primo album omonimo hanno saputo dipingere “immagini in bianco e nero del tempo che passa e brandelli di vita che si manifestano nella loro folle pienezza”. Con calore e poesia, hanno ritratto un impressionismo di emozioni e sentimenti che colpisce e avvolge. Non capita spesso di trovare nel panorama musicale italiano un progetto che decida di mettere in discussione prospettive diverse per condividerle e unirle in un percorso così complesso e profondo.
Articolo del
31/03/2012 -
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