Siegfried Siegfried 2011 Blücher Records di Laura Belinzoni

Ascoltando il disco dei Siegfried si ha la netta impressione di venire catapultati in una battaglia medievale. Sarà per il linguaggio usato nei testi che spesso risulta fin troppo ampolloso con il rischio di non far scorrere i brani come dovrebbero.
Chiarissime, invece, sono le fonti di ispirazione: Joy Division, dei quali riprendono la famosissima “Love Will Tear Us Apart”, Death in June, The Cure e molti altri. Per il resto, i loro pezzi si muovono tra folk, punk con punte di newave che contribuisce ad ammorbidire le atmosfere tragiche descritte e fa sentire l'ascoltatore sospeso tra realtà e fantasia. La denuncia di un mondo che non funziona è sempre in primo piano, come ormai succede sempre più spesso tra gli emergenti. Catturano l'attenzione il brano ”La Strada”, ispirato al romanzo di Cormac McCarthy nel quale viene riassunto il viaggio drammatico di un padre e un figlio in un mondo apocalittico e surreale, e ”Mishima” dedicata al pensatore e uomo di spettacolo e cultura giapponese nel quale si vuole esaltarne la figura e partire dal bagaglio di valori lasciati in eredità alle generazioni future.
”Siegfried” è interamente autoprodotto e la band si augura di trovare presto una casa discografica pronta a credere nei loro progetti. A questo punto punto non possiamo fare altro che augurargli buona fortuna!
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