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Il Disordine Delle Cose
La Giostra
2012
Cose In Disordine/Audioglobe
di
Stefano Torrese
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Mettere in disordine le cose è il metodo migliore per concentrarsi su di esse. Così il gruppo composto da Marco Manzella (voce e chitarra), Alessandro Marchetti (basso), Emanuele Sarri (chitarre), Luca Schiuma (pianoforti, organi e tastiere), Mattia Boschi (violoncello) e Vinicio Vinago (batteria) prende in prestito le "cose" provenienti dall'Islanda e le mischia con un certo cantautorato italiano. Il secondo album de Il Disordine Delle Cose si caratterizza per un sound avvolgente, ricco di introspezioni e atmosfere glaciali che riesce ad immergere l'ascoltatore in un mondo freddo e dilatato. Quattordici brani, di cui due strumentali, che parlano in maniera mai banale di rapporti tra la vita e i suoi rimorsi; flussi di coscienza scritti senza ermeticità inutile e ricchi di riferimenti autobiografici. Le atmosfere distaccate vengono direttamente dal Sundlaugin Studio di Moesfellsbaer, città che da il nome al brano d'apertura dell'album, di Birgir "Biggi" Birgisson e sono accompagnate per i brani "Mi Sollevo" e la title-track "La Giostra" anche dalle Amiina, quartetto d'archi islandese che ha già collaborato con i Sigur Ros. E' proprio il gruppo di Jonsi a fare da cornice per tutta l'opera de Il Disordine delle Cose. Le lunghe sequenze strumentali all'interno di "Sto Ancora Aspettando" e "Al Tuo Ritorno" sono chiari riferimenti alle fragili progressioni del gruppo di "Ágætis byrjun". Le atmosfere della terra dei fuochi e delle sue contraddizioni sono richiamate nelle ballate "Vorrei, Potrei, Dovrei", "La Preda" e "Appena Prima", che partono da arpeggi scanditi da una chitarra acustica e finiscono in un crescendo di harmonium, glockenspiel e archi. "La Giostra" è un album che viaggia con qualche anno di ritardo rispetto al filone di pop-rock iniziato in Italia dai Perturbazione e portato avanti ultimamente dai La Fame di Camilla. Ci sono alcuni passaggi a vuoto che suonano involontariamente come ballata sanremese, altri intensi e decisamente emozionanti. Quasi un'ora di musica che segna la quasi definitiva maturità artistica del gruppo piemontese.
Articolo del
11/04/2012 -
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