Black Banana Sonic Death Monkey 2012 Il Versodelcinghiale Records di Giuseppe Celano

A volte i morti ritornano a ritmo di rock and roll in stile Hellacopters e sono guai per tutti, anche per quei vivi che in realtà sono morti da tempo. I Black Banana suonano potenti e diretti, rockeggiano alla grande attraverso suoni che hanno reso famosi i Fu Manchu. Della stessa pasta, ma senza scimmiottare nessuno, la band ama i riff granitici e la distorsione potente che dal vivo immaginiamo sia la loro arma migliore. In studio tutto è “ingentilito” quanto basta, ma senza che il lavoro di produzione infici la loro potenza. L’opener ”In The Mood”, che introduce ”Sonic Death Monkey”, non fa una piega: melodie dritte, basso rotondo e chorus dall’efficace azione adesiva. La voce è roca, la batteria secca e precisa senza nessun tecnicismo, qui si picchia duro e si suda per far muovere culi di piombo come il vostro.
Potrete accusarli di non essere originali, non credo gliene freghi poi molto (di esserlo né di voi) e di essere fuori moda ma di sicuro non potete tacciarli di falsità. La loro attitudine è punk, la velocità sostenuta e il divertimento assicurato (”Speedball”). La sensazione di fondo è che se ne fottano altamente di tutto e che suonino per cercare donne da battezzare nei camerini dopo i loro show. Magari non è cosi ma la realtà non deve essere poi cosi lontana (”Be My Girl”). Sono italiani ma suonano come se fossero nati in Norvegia, scelgono l’inglese perché se lo possono permettere a differenza di moltissimi altri mangia pasta inascoltabili. Mischiano il nero con le banane, la morte sonica con le scimmie, chitarre acustiche che si corteggiano in ”Delta Blondie” e non so cos’altro gli passi per la zucca. Si devono assolutamente ascoltare a volume emorragici, mentre si è in auto brilli e col piede pesante, possibilmente con una bella bruna accanto impegnata a sistemarsi il push up o la patta dei vostri pantaloni.
Se cercate altro potrete sempre ascoltare qualche band bolsa che ha speso un po’ di soldi in pubblicità per arrivare in tv declamando qualche verso dei soliti Pasolini/Bene tanto per fare i fighi.
Passo e chiudo.