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“Il Tempo Del Rifiuto”. Così s’intitola l’EP d’esordio rilasciato dagli Entropia, quartetto piemontese formatosi nell’estate del 2010. Il minialbum, supportato dal primo singolo ufficiale Da Qui, arriva a pochi mesi di distanza dalla vittoria del concorso ‘B9’, una rassegna molto importante per la musica emergente italiana che ha visto coinvolti i comuni di Biella, Vercelli e Novara. Proprio dopo il trionfo al contest, organizzato nell’ambito di Giovani Energie in Comune e promosso dal Dipartimento della Gioventù, la band ha avuto l’opportunità di entrare in studio per incidere sei tracce inedite destinate ad essere poi incluse nella raccolta. Le ‘recording sessions’ si sono svolte nel giro di poche settimane a Vigliano Biellese, presso La Fonderia Musicale. Il risultato è tutto sommato sufficiente, ma niente di più. E’ il classico esempio del rock italiano attuale: ben prodotto ma per nulla sorprendente. Si avvertono degli ampi margini di miglioramento, eppure c’è da lavorare sodo. Per ottenere la giusta considerazione, gli Entropia dovranno cercare di personalizzare al massimo il proprio marchio di fabbrica. Al momento infatti non si scorge quella schiettezza, quella ruvidità in grado di sbalordire l’ascoltatore. Da salvare c’è solamente il tentativo di descrivere, raccontare, i malesseri della società attraverso punti di vista interessanti. Per il resto, come già detto, si resta nella normalità. Strutture simili, chitarre poco roboanti (salvo alcuni passaggi di Questa Notte, forse il pezzo più decente del disco), arrangiamenti non proprio entusiasmanti, suoni moderni ma stucchevoli: ecco i punti che non convincono. Se le prime due tracce dell’EP, ovvero le già citate Da Qui e Questa Notte, si contraddistinguono per un approccio fondamentalmente rock, in Io & Me, il terzo brano in scaletta, gli Entropia virano su di un registro abbastanza pop. La canzone mantiene una connotazione elettrica, ma le atmosfere si ammorbidiscono in maniera lampante. Ne viene fuori quindi una ballad intensa ma poco coerente con l’inizio accattivante del disco. Discorso simile poi per la take conclusiva: Quella Che mantiene infatti un piglio sostanzialmente dolce lungo tutto il suo sviluppo. E fin qui nessun problema. D’altronde è sempre opportuno mischiare pezzi “tirati” con altri “dilatati”, se non altro per evitare quella labile monotonia che può far perdere colpi ad una raccolta di canzoni. L’importante è non cadere nella banalità. E purtroppo sia Io & Me sia Quella Che sembrano investite da un alone pop rischioso in quanto prevedibile e scontato. Nella seconda parte dell’EP la band ha inserito anche la title-track dividendola in due parti. Se il primo atto de “Il Tempo Del Rifiuto” conserva una sorta di sospensione voluta e ricercata grazie ai suoni eterei, il secondo viaggia invece su ritmi più sostenuti ma non proprio avvincenti. In conclusione: per essere una produzione d’esordio ci si può anche stare, nel senso che ultimamente capita di ascoltare dischi molto più acerbi. In ogni caso, già dal prossimo capitolo si pretende una maggiore disinvoltura o comunque un’efficacia che, almeno in questo EP, si fatica a rintracciare. Efficacia che, fino a prova contraria, dovrebbe essere alla base di un progetto rock come quello concepito dagli Entropia.
Articolo del
15/05/2012 -
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