Gianluca Di Bonito Inganni, Piaceri e Storie Sospese 2011 CD autoprodotto di Nicolina Di Gesualdo

”Inganni, Piaceri e Storie Sospese” è un ‘concept’ suddiviso in tre capitoli, di cui l’ultimo è uscito nel 2011 racchiudendo una versione mp3 degli altri due. A farla da padrone è un personaggio nel quale si identifica il cantante, Dead Boy, il quale descrive la realtà che lo circonda con una buona dose di sarcasmo e indifferenza, sensazione che purtroppo suscita anche in chi ascolta. Infatti ci troviamo di fronte ad un disco lattiginoso, acerbo sotto troppi aspetti.
Mentre i minuti scorrono, viene addirittura da pensare che alcuni brani siano posizionati lì per caso, tanto per fare mucchio. Sarà per i testi ridondanti, sarà per l’uso smodato del synth che fa tanto sigla dei cartoni animati anni ’80, sarà che manca un ingrediente fondamentale per un’ottima realizzazione: carisma. Ne sono l’esempio Spengo La Tv e Io Non Mi Drogo, dove le frasi “Spengo la tv, accendo la tv” e “Io non mi drogo” vengono ripetute una ventina di volte e sono accompagnate da suoni a metà tra il pop e l’elettronica, ma interamente fastidiosi.
In rare eccezioni (tra cui Dead Boy), segnate forse dalla passata gavetta in alcuni progetti (Saveoursoul, Dianira e Orange), la band di G. Di Bonito assesta meglio il tiro, sfornando discreti intervalli rock cantati dalla chitarra elettrica e accostati ad un testo meno monotono e più diretto.
Per il resto le liriche sono pressoché trasparenti: non tolgono e non aggiungono nulla all’anima di chi le ascolta e scivolano nel coacervo anonimo degli indistinti.
Peccato però, perché alcuni riff non finirebbero così nel dimenticatoio (vedi quelli di Cado) e sarebbero d’effetto accostati a testi più compatti e introspettivi.
Non escluderei l’ipotesi che, vista la discreta orecchiabilità dei pezzi e l’indubbia autoironia del cantante, qualcuno di essi possa addirittura diventare un tormentone radiofonico. Ma la certezza è che, ad essere ottimisti, queste ‘canzonette’ durerebbero il tempo di un’estate.