Phidge We Never Really Came Back 2012 Riff Records di Antonella Frezza

Iniziamo dalla fine, da quando la canzone in chiusura del nuovo disco dei Phidge ha esalato il suo ultimo respiro nel mio lettore. Anche io a questo punto tiro un sospiro, un po' di sollievo un po' di delusione, perché onestamente l'ascolto non è stato dei più soddisfacenti.
”We Never Really Came Back” è il secondo album del quartetto bolognese, una miscela di riff e melodie vocali che a occhio e croce sembra attingere da certe sonorità post punk. Tralasciando però le etichette, che spesso svolgono un compito del tutto approssimativo e entrando subito nel merito della questione, va detto che nel lavoro ci sono alcune pecche.
Oltre alla produzione poco incisiva, in certi episodi il cantato è dissonante e molto spesso gli strumenti suonano poco amalgamati l'uno con l'altro. Mettendoci un po' di impegno si riesce a pescare in mezzo alla tracklist qualche buono spunto, un ritornello o una linea che potrebbe essere un punto di partenza per creare qualcosa di interessante, lavorandoci su.
Così ad ogni canzone te ne stai lì ad aspettare il momento in cui gli strumenti esploderanno e la musica sprigionerà quell'energia che serve a scuoterti per bene, dall'interno. Ma quel momento non arriverà mai. Per farla breve, un disco noioso.