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Republika Mod
Via Di Fuga
2012
CD autoprodotto
di
Enrico Scudeler
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Allora: un album complesso da raccontare. Andiamo con ordine: i Republika Mod sono un gruppo salentino che dopo due anni di "rodaggio" propone ora un album completamente autoprodotto, con otto inediti, un remix e una canzone già del proprio repertorio: un progetto quindi ben definito e sul quale il gruppo sembra puntare molto. Partiamo dalla scatola: il progetto ”Via Di Fuga” è interessante e sviluppato bene in tutti i suoi aspetti, l'album è registrato e studiato e pensato con attenzione; il sito della band, www.republikamod.it, è aggiornato, ben fatto e gradevole, notevolmente differente insomma dalla solita pagina su facebook e myspace; poi il videoclip di Africa, primo singolo, è interessante ed è anche girato molto bene, l'alternanza fra le due scene funziona e le scelte stilistiche e la fotografia sono veramente ben azzeccate. Il tutto, ricordandosi sempre che è tutto autoprodotto, merita di sicuro i miei complimenti. Entriamo nel contenuto: la band definisce la propria musica come "qualcosa di non preciso ma di sicuro nuovo ed originale ed in chiave rock". E' vero, anche se queste loro particolarità emergono principalmente in alcuni pezzi, in altri forse difficilmente si fa quel passo in più in termini di mix di generi e di originalità che ci si aspettava e che il gruppo dimostra invece di avere pienamente nelle proprie corde in diversi brani. Bisogna comunque ammettere che anche le canzoni meno riuscite restano in un pop/rock piacevole ed orecchiabile. L'inizio è decisamente buono, Lacrime Nere ed Africa, sono due bei pezzi: il primo più secco e tirato, il secondo bello vario ed assemblato alla grande dove spicca il ritornello in levare (d'altronde anche se loro non lo citano il termine "mod" non può essere entrato nel nome del gruppo a caso) che è una bella scarica di energia. Mi hanno colpito poi particolarmente le armonie pop, ma con una solida base rock, di Solitudine e quella che immagino sia un cavallo di battaglia live della band targato 2010: Non Si Può. Ecco perché l'ho trovato complesso all'inizio: perché è interessante, denso ma non così facile ed immediato. Forse non sarà amore a prima vista ed è vero che a volte il disco perde di smalto ma possiede anche una sua personalità che emerge e che lo rende un buon debutto. Ma man mano che lo scoprite sono sicuro che apprezzerete il lavoro di questi ragazzi. E se lo meritano.
Articolo del
14/06/2012 -
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