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Rock On! Le note taglienti di una chitarra elettrica sono il preludio che apre ad un arcobaleno musicale fatto di note heavy. E’ il rock di Alberto Donatelli: genuino, immediato, sincero. Tant’è che subito dopo l’incedere cadenzato del primo pezzo Dire La Verità, come una cascata fresca di montagna, fa scivolare sulla linea melodica le parole di un testo schietto e spontaneo che fa da impronta digitale di tutto l’album. Dal rock, alle ballate, ai tratti jazz e blues, ascoltare ”Arcobaleno Di Profilo” è come bere un bicchiere d’acqua fresca nell’arsura. Anzi è come gustare un arcobaleno, di profilo, dopo un acquazzone estivo che ridona energia alla natura e alle membra. Non c’è nulla di artificiale, di troppo sofisticato nell’album, solo la necessità comunicativa di chi, attraverso la musica, costruisce architetture sonore per raccontare quello che si vede, e vive dall’altra parte. E viene fuori il suo mondo, il suo sentire. Lo stile forse non è marcatamente caratterizzato da uno slancio personale, nella linea vocale o nella costruzione dei pezzi, e si avvertono forti i rimandi ad altri rocker di casa nostra. Però quello che rende interessante il suo nuovo album è sicuramente il dato di semplice genuinità che lo contraddistingue e alla fine dell’ascolto ti fa sentire di aver comunque fatto un’esperienza interessante che lascia la sua traccia. La sensazione è quella di aver camminato affianco ad un compagno di viaggio col quale si sono condivisi e raccontati sogni, cadute, disillusioni, dolori, paure, battaglie vinte o perse, nei quali ognuno può ritrovare qualcosa di sé o aggiungere una nuova pagina al libro della vita. Da tutto ciò non si ha un album banale perché pretenzioso, ma la testimonianza di un’umanità in musica che fa di questo album qualcosa in più di un semplice prodotto destinato al pubblico. Piove Odio è disarmate e disullusa, Credo Che intima, Claudia, E’ Tutto Qui, Un Altro Emisfero e Otto Stagioni sono dolci e spensierate nelle trame musicali, Ti Hanno Detto richiama atmosfere blues e si finisce con il rock di chitarre prepotenti in primo piano di Non Avevo Bisogno, Quello Che Mi Pare e Sangue. Anche nei testi, diretti e semplici, è riflesso l’universo e lo stile di Donatelli, dove non c’è il desiderio di mostrare virtuosismo ma di comunicare e condividere con la schiettezza romana che lo anima. Tutto questo è l’arcobaleno di Donatelli che, di profilo, ci appassiona nel farci vedere nuove prospettive del suo mondo.
Articolo del
17/07/2012 -
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