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Astrid Hotel
How Is Going To End?
2012
CD autoprodotto
di
Stefano Torrese
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L'avventura degli Astrid Hotel inizia nel 2005 e dopo diversi cambi di line-up arriva nel 2012 con questo mini EP intitolato "How Is Going To End?". Sei tracce, di cui due strumentali, che hanno il sapore del post-rock più canonico e ricercato tra Mogwai e Godspeed You! Black Emperor con l'addizionale di un cantato di stretta matrice Shoegaze. C'è poco di italiano nel mini EP del terzetto formato da Luca Galeffi (chitarra e voce), Stefano Pirone (basso) e Alessio Brugiotti (batteria). L'appeal melodico delle tracce è garantito da una buona sezione ritmica mentre le metriche vocali sono spesso forzate e poco lineari. Lo stesso percorso creativo fu intrapreso poco più di dieci fa dagli emiliani Giardini di Mirò, ma il loro post-rock strumentale sorprese con netto anticipo la discografia nostrana costringendoli ad affidarsi a label straniere come la tedesca Friction Friction prima e, successivamente, la californiana Zum. Le difficoltà per gli Astrid Hotel provengono dall'influenza dei loro generi di riferimento. Post-rock e Shoegaze nascono e muoiono in territori d'oltralpe e per affrontarli c'è bisogno di un'enorme consapevolezza linguistica e culturale. Inoltre, allargando i confini nazionali, la concorrenza per gruppi del genere è quasi schiacciante. " How Is Going To End?" parte con una breve introduzione low-fi della title-track seguita da un assolo di chitarra noise senza troppe pretese e segue con Carfax, brano basato su un bell'arpeggio di chitarra che ricorda gli Explosions in the Sky senza, però, la dinamica emotiva tipica dei lunghi brani del gruppo statunitense. Unk(now) è anticipata da un intro strumentale di pregevole fattura e seguita da una linea vocale poco convinta e dalle sonorità troppo pop; Ulysses Blues è una ballata commerciale dai toni soft che stona all'interno del mini EP. La cover restaurata da chitarre distorte di Le valse d'Amélie e la conclusiva Clown sono due strumentali che chiudono un album semplice e senza troppi colpi di scena; forse ancora troppo immaturo per un gruppo che lascia solo intravedere delle buone qualità senza riuscire a metterle a fuoco.
Articolo del
03/09/2012 -
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