|
Nuovo album in studio per gli Arsenico, quartetto torinese discograficamente attivo dal 2001, anno in cui fu dato alle stampe “Nottide”. “È Questo Che Siamo” giunge invece a circa quattro anni di distanza dal precedente “Esistono Distanze”. Composto da dieci canzoni inedite, mixato e registrato presso il Gulp Recording Studio da Marco “Cipo” Calliari, il quarto Lp della band non si distanzia troppo da quanto prodotto nelle ultime annate, almeno nel suono globale. L’impostazione è quella tipica di un gruppo che cerca di sviluppare un pop rock frizzante e ordinato, caratterizzato dall’uso di un registro linguistico italico. Tuttavia le strutture semplici delle tracce, che quasi mai si sganciano dagli standard della forma-canzone, rendono però troppo poco sorprendente un lavoro in cui non si riscontrano sussulti di alcun tipo. E neanche le liriche, seppur interessanti in quanto volte a raccontare spaccati di una quotidianità difficile, riescono ad incidere fino in fondo. Tali aspetti fanno perciò riflettere sulla qualità di una raccolta in cui si denota certamente un grande impegno da parte dei suoi artefici, ma dove si fatica a riscontrare la vera efficacia, prerogativa che dovrebbe essere basilare per ogni gruppo, soprattutto per chi, come gli Arsenico, si propone di seguire le orme dei principali gruppi rock nostrani che hanno lasciato il segno nel corso degli anni Novanta. È chiaro che per fare un buon disco rock servono determinate peculiarità che qui si scorgono a malapena. Innanzitutto manca un suono potente e graffiante, o se non altro un’impronta sonora quanto più personale, capace insomma di stagliarsi. Mancano poi ruvidità, sprazzi di ‘noise’ (che non guasta mai), oltre a degli arrangiamenti più articolati. Inoltre servirebbero chitarre più roboanti, volte a rendere maggiormente incalzanti i brani in scaletta, puntando magari su riff coinvolgenti o aperture, digressioni strumentali che possano essere degne di nota. Qui invece non si trova nulla di tutto ciò. Certo, ci sono dei buoni intrecci chitarristici, ma la brevità – sicuramente voluta – dei pezzi non permette di individuarne lo spessore. Si salvano giusto i testi, ma ciò non è sufficiente. L’idea che gli Arsenico abbiano fatti grossi passi in avanti rispetto agli esordi è forte, ed è confermata anche dalla buona sintonia nel groove generale. In ogni caso, è fuor dubbio che per fare il vero salto di qualità serva dell’altro. Non basta solo la sintonia. Serve, ad esempio, più malizia. E poi anche trasgressione, sfrontatezza, ispirazione, altrimenti anche le produzioni future rischieranno di risultare tanto scontate quanto insipide, scialbe, proprio come “È Questo Che Siamo”, un album che non riesce a fare la differenza e a prendere quota nel suo sviluppo. Si attendono miglioramenti in fatto di originalità.
Articolo del
16/09/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|