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Paolo Rigotto
Uomo Bianco
2012
Controrecords
di
Martina Consoli
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Il futuro della musica italiana? No non è ancora del tutto irrimediabilmente segnato. Nella moltitudine si riesce ancora a scovare di tanto in tanto qualcuno che è in grado di trasmetterci una visione molto meno pessimistica di quanto ci sembri. A tal proposito, il cantautore torinese Paolo Rigotto, classe 1973, tramite il suo ultimo lavoro discografico “Uomo Bianco” accende un lume di speranza all’interno della scena musicale nostrana. In realtà Rigotto nasce come musicista, all’età di 18 anni inizia gli studi di batteria e successivamente veste anche i panni di tastierista, collaborando con una moltitudine di gruppi musicali e cantanti solisti. Ha collezionato la pubblicazione di ben nove album, di cui sette come componente di altri progetti musicali come “Goganga” e” La Parola Che Consola” dei Banda Elastica Pellizza assieme a cui ha vinto il premio SIAE Tenco nel 2008 (di cui Rigotto è membro ufficiale) e “Mela Pesante” con i Syndone. “Uomo Bianco” è il secondo album da solista del cantautore, si caratterizza per un miscuglio di suoni pop, elettronici e prog/rock curati e sovente originali in particolar modo negli effetti, l’influenza del sound e dello stile dei Bluvertigo ed Elio e le Storie Tese è chiaramente percepibile. Dal punto di vista dei contenuti è notevole l’abilità con cui vengono affrontate tematiche estremamente serie come ad esempio l’odierna crisi economica, la pace nel mondo, attraverso una vis comica irriverente e graffiante senza mai rilevare qualche traccia di semplicità e leggerezza in cui si rischia di cadere nel provare a raccontare temi delicati come quelli menzionati.
L’album si apre con l’incipit Venire Al Mondo (Prima) che funge da apripista all’ascolto delle tracce, è una sorta di anticipazione su quello che si ritroverà a sentire l’ascoltatore e che già non manca di quell’elemento ironico/beffardo quale tratto essenziale del disco (Sono Grato D’ Esser Nato/Anche Se Alleato N.A.T.O.). Così, dopo tale preludio, si è pronti per partire con la prima track vera e propria, E’ Successo, dal sound ritmato ed incalzante, si presenta come una sorta di invettiva contro il dilagante consumismo della nostra epoca. Spicca dal punto di vista musicale la seconda traccia La Lingua, il cui motivo è alquanto orecchiabile ed affonda qualche radice in ritmi popolari. Si continua poi con il sound pressante di Facciamo La Pace, contraddistinta da una serie innumerevole di similitudini che rimandano al tema della pace (La Pace/E’ Una Condizione In Cui La Voce/Canta Le Canzoni Della Pace/Cuocendo Le Costine Sulla Brace). Sonorità più orientate all’hard rock fanno da cornice alla divertente Quasi Quasi in cui emerge lo spettro della crisi economica attraverso, ancora una volta, l’uso di similitudini e metafore irriverenti. C’è spazio all’interno del disco anche per sonorità sperimentali come in English Soup e altresì di effetti sonori tendenti al reggae in Cambiare Musica che sottolineano la vena alquanto eclettica di Rigotto. Ancora un testo efficace e ben costruito si denota nella title-track Uomo Bianco che ha come tema l’egemonia dell’uomo bianco sul mondo imposta in particolar modo grazie all’impero economico che ha pian piano creato attorno a sé (Grazie Alla Preghiera E Alla Moneta/So Tenere A Bada Il Mio Pianeta). Da menzionare anche le tematiche non impegnate e più spensierate, quasi surreali di La Via Lattea. Godetevi l’ascolto di questo cantautore, originale talvolta bizzarro ma sicuramente accattivante.
Articolo del
28/09/2012 -
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