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Niccolò Bossini, fa parte della scena musicale da ben 15 anni con un invidiabile curriculum professionale. Prima con i Raw Power band hardcore di culto, poi prosegue col progetto The Teachers. Suona sui palchi europei e in tour negli States. Le sue doti, e fatiche, lo portano ad aprire i concerti di Deep Purple e Marlene Kuntz. Finchè nel 2005 Luciano Ligabue lo sceglie per il live di Campo Volo e l’album “Arrivederci Mostro”, per la sua chitarra incisiva e piena di grinta. Esperienza a livello professionale ne ha da vendere, sia maturata nei confini nazionali che quella delle tournee all’estero. Ma ora si cimenta da solo e si mette a nudo nelle vesti di cantautore. L’album intitolato ”QBNB” è gradevole e leggero nelle sue nove tracce dove racconta di giovani alle prese con il quotidiano al tempo della crisi. La scrittura è molto semplice e in presa diretta, per usare una metafora cinematografica, tra il divertito e il semiserio. La parte musicale, non può essere diversamente, si regge sulla chitarra e propone un sound melodico tipico del rock italiano con incursioni dell’elettropop britannico. A guardare la copertina, ironica e accattivante, ci si aspettano sonorità che rimandano oltre Manica, ma in realtà è molto ancorato alla musicalità alla Ligabue, probabilmente esperienza ancora molto vicina nel tempo e molto forte nella memoria di Bossini. Forse per il riscoperto cantautore questo è un po’ un limite che non gli permette sperimentazioni alla ricerca della sua personale impronta musicale, che dia più forza ed identità alla produzione artistica. L’album in questione palesa capacità compositive e belle intuizioni, la parte tecnica e il talento con gli strumenti lasciano ammirati e i brani risultano orecchiabili e di facile impatto. Personalmente i più apprezzati sono la traccia di apertura, Rumori di Londra, con rimandi brit nel tocco pop che strizza l’occhio alla band di Liverpool, E Dimmi Che Non Ho Ragione, e Sotto Questo Gigantesco Boh, caratterizzate da maggior freschezza compositiva. Mancano però un po’ di emozioni, di scarti e affondi, che facciano gustare i pezzi come un momento autentico e non solo come musica da sottofondo mentre si possono fare mille cose senza prestare ascolto. La forte personalità di Niccolò con la chitarra in mano e il suo valore di professionista non si avvertono nella prova di cantautore e seppur sia apprezzato l’album, sembra sempre che manchi qualcosa, un pizzico di sale, una spezia qui e là… Per giocare col titolo dell’album ‘Quanto Basta’ c’è, ovvero grande esperienza e tecnica, ma ‘Non Basta’ per emozionare e lasciare il segno in maniera autentica. Ma, per continuare sul piano gastronomico, anche qui vale la legge del palato che si accosta alle leccornie: de gustibus… E si resta in attesa di poter gustare il prossimo lavoro di Bossini cantautore che regali quel tocco in più.
Articolo del
10/10/2012 -
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