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L’avventura musicale dei Rigenera prende il via nella seconda parte del 2006. Roma è la città in cui il progetto prende forma e Roma, con tutte le sue contraddizioni, le sue assurdità, è un po’ la fonte d’ispirazione per quelle che sono le tematiche delle prime canzoni che vengono buttate giù. Ma più in generale, è la società italiana quella che il gruppo capitolino predilige descrivere, evidenziandone sia gli aspetti più cinici e crudeli, sia quelli maggiormente folli, bizzarri, irriverenti. Le idee di partenza sono molte, e così il quartetto riesce a chiudere ben due dischi con una discreta rapidità. Se nel 2007 vede la luce “Stella Blu”, raccolta di composizioni inedite interamente registrate all’interno di un garage in via Salvini, tra il 2008 e il 2010 Lorenzo Fraioli – frontman del progetto – e soci entrano ed escono dallo studio per incidere “Un Colore All’Amenità”, produzione che denota un’accezione decisamente più ruvida rispetto alla precedente. Il 2010 è comunque un anno di transizione: nel mese di marzo viene registrata la colonna sonora di “Oggi Gira Così”, cortometraggio diretto da Sydney Sibilia; a novembre la formazione originaria perde una pedina (il bassista) e decide di proseguire in trio, spostandosi timidamente verso una sorta di punk rock abbastanza efficace. Nel biennio successivo i Rigenera fanno poi i conti con un inevitabile rinnovamento riguardante suoni e stile. Tornano ad essere in quattro dopo l’arruolamento del bassista Davide Zaottini e si concentrano sui nuovi spunti che man mano cominciano a materializzarsi. Entrati in sala d’incisione nell’aprile scorso, nel giro di due mesi i Rigenera riescono ad ultimare le dieci tracce inedite che vengono incluse in “C’è Sempre Peggio”. Registrato presso gli Gnanotech Studios di Marco De Tommasi, il nuovo album del complesso romano lascia intravedere una costante crescita legata alle tematiche, mai come in questo caso caratterizzate da un forte desiderio di raccontare storie e situazioni del quotidiano. E nel farlo la band non perde mai di vista il solito humour, idoneo e coerente con il registro sonoro tanto frizzante quanto dinamico. Tuttavia i brani in scaletta sembrano essere attraversati anche da labili sprazzi di amarezza e disincanto. Del resto come si possono nascondere totalmente le proprie delusioni di fronte alla situazione attuale in cui versa l’Italia, e tutta l’Europa in generale? È chiaro che non si possa essere indifferenti di fronte al presente, e i Rigenera tengono dunque conto di numerosi fattori nel momento in cui scelgono di sviluppare una tematica, un argomento che sta a loro a cuore. Ed emerge infine la voglia di lanciare qualche messaggio di speranza, il che è sempre apprezzabile, nonché opportuno. E musicalmente, cosa si può dire? Quali sono gli elementi principali? C’è sicuramente una netta impronta pop, nel senso che la band cerca anche di non perdere d’occhio la melodia, l’orecchiabilità. Però, fin da subito, si nota come il quartetto non abbia affatto messo in naftalina la sua indole rock, o comunque elettrica. E la conferma arriva dagli episodi più accesi come Ringo For President – dove si scorgono piacevoli rimandi agli Stones – ed Era Il Diavolo. Elementi indie e folk (in bilico fra Zen Circus, Nobraino e Il Triangolo) completano poi il quadro. Concludendo, si può tranquillamente riconoscere il fatto che “C’è Sempre Peggio” sia un album compatto, prodotto con accortezza. Nulla di trascendentale, sia chiaro. Ma in fin dei conti l’obiettivo del gruppo non è certo quello di sorprendere, tantomeno di spiazzare l’ascoltatore. L’importante è fare un passo per volta, mantenendo quella coerenza, quella schiettezza che da sempre contraddistingue il loro credo musicale.
Articolo del
13/10/2012 -
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