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Twisted Strings
Under The Night Sky
2012
Antstreet Records
di
Arianna Mossali
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Senza infamia e senza lode ”Under The Night Sky”, il debutto discografico del quartetto tedesco Twisted Strings, dedito a un pop-rock onesto, sicuramente di buone intenzioni e discreta fattura, ma che certo non graffia. A dire il vero la track di apertura, Come On Have Heart, è piuttosto interessante, intessuta com’è di echi indie e novantiani, un pezzo alla Feeder o alla Sugar Ray, anche se in versione assai zuccherata. Non male neanche le successive Fair In Square e Love Is War, fresco e rilassante pop rock in stile Matchbox Twenty. Segue un lotto non proprio convincente, in quanto One More Wish e Too Dirty azzardano ritmi simil-dance che potrebbero non essere ben digeriti dai fedelissimi della scuola tradizionalista, chitarra-basso-batteria, mentre Sweet Talk comprende un intermezzo simil-live alquanto flebile e abbastanza inconcludente. L’album si risolleva nella parte finale con un brano più nettamente alternative, Just For The Fun Of It, sulla scia di Kaiser Chief e Franz Ferdinand, sempre che vi piaccia il genere, e le conclusive The Epitome Of Pity Me e You’re Not The Only One, che, come del resto l’opener, forse si avvicinano maggiormente all’idea che originariamente aveva in mente la band. Idea che, comunque, è ancora alquanto indefinita e necessita di un bel po’ di risolutezza in più.
Articolo del
09/10/2012 -
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