|
Così si presenta la copertina del primo lp della indie rock band nostrana The Junction. Dopo anni di gavetta, fatta di centinaia di concerti, mini tour, svariati contest, interviste e qualche ep, i nostri Francesco Reffo, Marco Simioni e Alberto Bettin raggiungono un traguardo che potrebbe dare buone soddisfazioni. “Let Me Out!” è infatti un album di debutto discreto, il che è già incoraggiante, visto il livello dei prodotti indie targati Italia! Undici brani prettamente british, con un impianto di base decisamente pop e qualche venatura di punk-garage (eccezion fatta per un paio di pezzi): è questa la miscela proposta dai Junction, e sebbene le dichiarate chitarre abrasive e ritmiche frenetiche facciano capolino solo di tanto in tanto, il disco nel complesso funziona. Ovviamente come ogni buon album indie che si rispetti la qualità media non cambia di molto, tra i brani più riusciti e quelli meno,.melodie molto orecchiabili, parte strumentale convincente, voce convinta solo a tratti, punti di eccessivo disordine: in due parole, luci ed ombre. Analizzando più da vicino le singole tracce, si può dire che senza dubbio le più riuscite siano Your Answer (Arab Spring), con la sua alternanza tra strofe sorrette da un basso protagonista e ritornelli in cui la chitarra fa esplodere tutta la sua potenza, scelta ormai non più originale, ma decisamente sempre efficace, e Sleeping Dancer, la ballad dell'album, molto ben costruita, con la sua atmosfera da serata estiva che si vorrebbe non finisca mai, quando ormai il cielo inizia a schiarire, e l'alba non è più così lontana, unico piccolo neo del brano è l'assolo, dal suono leggermente stridente con l'armonia dolce che lo precede e lo segue. Meritano una menzione positiva anche la vivace apertura di Run and Look Away, il ritornello tutto da canticchiare di Wake Up, la maggior energia della successiva Mayday e la franzferdinandiana Jenny. Il resto delle tracce invece risulta più debole, a volte per un'eccessiva monotonia, altre per una scelta melodica non del tutto felice, quale per una prestazione complessiva meno convincente. Insomma, frizzante e caloroso, il debutto degli Junction lascia l'amaro in bocca per qualche imperfezione e per la mancanza di audacia in alcune soluzioni, ma risulta tutto sommato un prodotto da prendere favorevolmente! E il gatto sornione della copertina, giunto al retro, fissando l'ascoltatore, sembra voler dire: “a me è piaciuto...e a te?”
Articolo del
22/10/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|