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Interno: cucina di una casa come tante, luci accese, fuori è buio e piove, pochi passanti si affrettano per strada e … ciack si gira! Già perché “Senza Bastoni tra le Ali” di Raffaele Vasquez sembra la colonna sonora di un film, o meglio sembra un film. Ogni canzone è una situazione, una sfaccettatura della vita di tutti i giorni, dalle cose piccole e quotidiane (Ma Che Giornata), all’amore, investigato in tutte le sue possibili sfumature: dall’innamoramento di Vedo Tutto Bianco e Download, al tradimento (vero o supposto) di Toglilo Dalla Testa, dalla fine di un amore raccontata nella title track, Senza Bastoni Tra Le Ali, ai progetti futuri di Nella Casa Di Nessuno. Tutto affrontato con un songwriting leggero, fuori dalle righe ma semplice, vario e spiazzante, diretto come lo possono essere le filastrocche per i bambini (Ho conosciuto un muro parlante, ma non aveva niente da dire… ti giuro firmato Pinocchio). Forse surreale è la parola adatta a descrivere questo disco, sotteso tra banalità e fantasia. Musicalmente è un lavoro vario, che saltella agilmente dalla bossanova, a ritmi jazzati per poi scivolare su chitarre dal sapore folk e in minimalisti accompagnamenti di pianoforte, ovvio che ci sia anche un po’ di pop a indorare la pillola, ma se non ci fosse, non se ne sentirebbe forse la mancanza. Quello che emerge da “Senza Bastoni Tra Le Ali” è un esordio visionario, composito, curioso e allegro, nel senso leggero, per certi sensi vecchio, in termini di cantautorato, ma musicalmente giovane e coinvolgente. Forse stare con i piedi per terra vuol solo dire aver perso la capacita di stupirsi e stupire, e restare incatenati al grigiore della monotonia, questo sicuramente non succede a Raffaele Vasquez, anche se a volte la “semplicità” delle rime fa sorridere, è bello vedere il mondo degli “adulti” da una prospettiva diversa, senza rancore o disperazione, ma solo con “ingenua” curiosità.
Articolo del
06/11/2012 -
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