Pharm Pharm 2012 Face Like A Frog Records/Goodfellas di Giuseppe Celano

I Pharm sono un collettivo audio-video che ha iniziato la sua corsa nel 2009, anno in cui sono partite le registrazioni del disco d'esordio. Il tutto è stato poi re-editato da Fabio Recchia nel suo studio romano Hombrelobo, con l'aggiunta di take e arrangiamenti presi dai concerti della band.
Come l’effetto di un buon vino rosso, magari modificato con qualche droguccia mescalina tanto “esaltata” dal buon Alex drugo, il disco dei Pharm parte lento irrorando il sistema venoso per arrivare al cervello. Ha un sound secco, un colore vivace, un retrogusto post qualcosa che potrebbe essere rock (Mrs Runciter). Si affida a dinamiche ben strutturate, ammicca al jazz e ama gli incastri, (cremisi?). Si ma non solo, questo lavoro spia anche l’elettronica come in una guerra fredda per la conquista, e il controllo, di un linguaggio universale (Sorbetto). Uno dei suoi punti di forza è il basso a propulsione nucleare, con un nucleo incandescente. Mischiano i generi i Pharm, maneggiano materia pirotecnica come un esperto d’esplosivi.
Si citano Coltrane e l’austerità strutturale di Robert Fripp (L’Africano) destrutturando il formato canzone e dirigendosi verso l’abbandono della crosta terrestre per un respiro più ampio, cosmico potremmo dire, nella vecchia tradizione sunraniana di ‘space is the place’. Non mancano capatine nell’electroambient di Q e tortoisate in Western Machines.
Insomma “Pharm” è un bel lavoro, vario e intenso, che vi costringerà a sedervi seriamente di fronte alle casse del vostro stereo (ne avete ancora uno vero?) per un ascolto dedicato. Il passaggio successivo è l’acquisto magari ai loro concerti. Non vale la pena ribadirlo, vero?