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Underdog
Keep Calm
2012
Altipiani/MArteLabel
di
Ida Stamile
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Tappeti compositivi di un “free” jazz sghembo che amplia i suoi orizzonti nell'eclettismo sonoro e nella schizofrenia ritmica, sono questi i connotati musicali che accompagnano l'attività creativa degli Underdog già a partire dal primo album “Keine Psychoterapie” (2009). ”Keep Calm” custodisce al suo interno questo crogiolo di suggestioni, tratti immaginifici estremi ed oscuri fatti di luci ed ombre melodiche, decostruzioni poliedriche e sgangherate, codici sonori dissonanti e dissennati. Ninnoli d'altri tempi che ruotano freneticamente attorno ad una ossatura strumentale corposa, tra archi evanescenti, basso e batteria incalzanti, pianoforte surreale e contrasti vocali incisivi che mescolano l'eterea e virginea voce femminile allo scheletro grottesco e distorto di quella maschile. Le note vengono così disseminante lungo percorsi musicali singolari, lungo traiettorie rimiche polimorfe (Lundi Massacre, I'm Waiting for My Doc, Empty Stomach), lambendo ironiche carole “anglo-italiane” (Macaronar), morbidezza e cupa eleganza incorporea (Niko), cover insolite e acide (Cuore Matto), penombre soffuse (Soul Coffee), antri tenebrosi su un violino destabilizzante (Goodbye) e caroselli rarefatti e spettacolari (Berlin). “Keep Calm” è una sorta di giostra armonica di colori e sonorità caleidoscopiche, un disco dalle mille ed interessanti sfumature, una incantevole, a tratti ignota e tetra, fantasmagoria musicale surreale e variopinta.
Articolo del
02/11/2012 -
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