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Luca Cartolano. Con molta probabilità agli ascoltatori più sensibili nei riguardi della scena alternativa romana non sarà del tutto nuovo questo nome. Già fondatore e leader di due progetti musicali di tutto rispetto come Aphorisma e Viva Santa Claus, il funambolico compositore classe ’78 è sicuramente una delle personalità di maggior spessore nell’underground capitolino degli ultimi quattro lustri. Lodevole è la sua versatilità musicale. Ammirevole è la sua vena artistica, la sua grande prolificità che, a quanto pare, non conosce limiti. Reduce dalla pubblicazione di due album di ottima fattura rilasciati tra il 2009 e il 2011 con i già citati Aphorisma e Viva Santa Claus (rispettivamente intitolati “PH” e “Mutandina Sexy Duck”), Cartolano ha infatti trovato il tempo e il modo di dedicarsi alla scrittura di un’altra bella manciata di canzoni inedite e, quindi, di fondare un nuovo, affascinante progetto denominato Gli Angeli Che Si Divertono. A fargli compagnia in questa ennesima esperienza artistica ci sono anche il bassista Simone Olivieri e il batterista Daniele Misischia.
Con il loro prezioso apporto Cartolano ha quindi inciso, nell’autunno di un anno fa, dieci pezzi originali in lingua italiana che hanno poi trovato posto nel primo album targato appunto Gli Angeli Che Si Divertono. Il titolo? “Radici E Fiori Bianchi”. Il disco, pubblicato per la New Sonic Records, è stato registrato in presa diretta da Alessandro Siccardi e Sergio Di Giangregorio presso il Boiler Studio di Roma. Voci, sovraincisioni e missaggi sono invece stati effettuati allo Snakes Studio da Cangiarlo Barbati e Guglielmo Nodari. Presentato lo scorso 3 novembre al Felt Music Club della Capitale, “Radici E Fiori Bianchi” è senza ombra di dubbio un lavoro assolutamente eterogeneo, spiazzante. Difficile collocarlo, etichettarlo con un unico genere. Sarebbe riduttivo. Si può affermare invece che questa raccolta sia attraversata e contraddistinta da una miriade di suoni e soluzioni tanto curiose quanto interessanti. Curiose perché fa comunque un certo effetto contemplare la voce di Cartolano all’interno di episodi spesso raffinati, eterei e addirittura acustici (in passato ci ha sempre abituato ad atmosfere ben più ruvide e roboanti); interessanti perché invece ogni singola canzone presente nel cd, il cui artwork è stato prevalentemente curato dall’amico e collega Fabrizio Byron Rynk, frontman dei Dirtyfake, contiene sempre quell’espediente, quella soluzione stilistica in grado sia di attirare l’attenzione di chi ascolta anche passivamente, sia di confermare ancora una volta tutta la versatilità musicale di Cartolano, già riconosciuta ad inizio articolo.
Cosa aspettarsi allora da questa produzione? Sicuramente imprevedibilità, ed anche passaggi, dinamiche, situazioni musicali non proprio consuete. In ogni caso qui la spigolosità è abbastanza controllata, nel senso che non c’è il rischio di incappare in un lavoro troppo alternativo, tantomeno artefatto e poco assimilabile. Ci vuole di sicuro un minimo di pazienza nel momento in cui si sceglie di approfondire un disco del genere, anche perché non si tratta proprio di easy listening. Tuttavia, “Radici E Fiori Bianchi” dimostra fin da subito di non essere eccessivamente aspro. Questo perché le canzoni che lo compongono scorrono in maniera abbastanza fluida. Si lasciano ascoltare insomma. E poi denotano una pregevole coerenza di fondo, individuabile solo a lungo andare. Coerenza che testimonia la grande dedizione con cui Cartolano si è dedicato alla stesura e all’arrangiamento di questi nuovi pezzi, senza lasciare nulla al caso ed evitando di fare un mezzo passo falso. Anche se inizialmente può fare strano notare la carenza di chitarre distortissime, rimpiazzate da piani elettrici e batterie elettroniche, basta poco per rendersi conto di due cose: in primo luogo che la matrice del disco sia comunque rock; e poi che l’album sia alquanto compatto, breve nella durata complessiva e quindi più soggetto ad ascolti ripetuti. È chiaro quindi che, alla luce di tutto ciò, “Radici E Fiori Bianchi” sia una produzione da tenere seriamente in considerazione in questo ultimo scorcio di 2012. Vi sorprenderà.
Articolo del
05/12/2012 -
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