Ogni cosa al suo posto è la terza uscita discografica della band Il Maniscalco Maldestro. Dal 2000, anno della sua formazione, la band è arrivata dalla Toscana a calcare i palchi dell'Heineken Jammin Festival (nel 2008) nello stesso giorno di Vasco Rossi e Marlene Kuntz. ”Ogni Cosa Al Suo Posto”, con la produzione artistica di Nicola Baronti, si contraddistingue per un'apertura più marcata verso l'elettronica, che convive con i suoni vintage del rhodes e clavinet, dando vita ad una commistione che non stona. E' infatti decisamente una buona prova questa della band, che conferma di possedere una sua identità. Il mood scapestrato, scanzonato e a tratti ‘fancazzista’ (il che -chiariamo- non deve trarre in inganno: c'è un'ottima ricerca e cura del sound) sembra tener fede al nome Maniscalco Maldestro. Si apre con una strumentale (Ingresso) e, non appena l'album inizia a scorrere, sentiamo echi dell'elettronica dei Bluvertigo (Esco Di Meno), con una certa energia che i Negrita hanno riversato in brani come “Rotolando Verso Sud” (Tutto Muore), mentre è chiaro un riferimento a Caparezza. In Urla Urla, ritroviamo un moog raccontare l'esasperazione della gente per la crisi e le promesse puntualmente disattese dei politici, che conduce ad abbandonarsi alla corrente e sguazzare per quanto si può nell'andazzo generale. Accendo La Tv incuriosisce con l'attacco particolare. Tematicamente è un ulteriore sviluppo del brano precedente: riecco l'immobilismo che la fa da padrone tra la gente (“Io non voglio più vedere, sento solo blaterare il suono delle tue parole. Accendo la tv, solo un brusio nella mia testa a farmi compagnia”).
Un Passo Avanti” finalmente non si limita a fotografare un certo tipo di realtà (cosa che facilmente scade nel qualunquismo) ma la denuncia si fa aperta: adesso non abbiamo più dubbi, non vuole esserci giustificazione per la gente che si adagia nel triste momento storico e sociale che stiamo vivendo; al contrario, ecco che quella gente tiepida è chiamata ad impegnarsi in prima persona. E' a partire da Un Passo Avanti -aperto da un riff che gioca sulle poliritmie- che arrivano davvero i brani interessanti. Ancora sapore di denuncia con Amore Sposami, ironica e allegra ma in realtà fotografia di un domani sempre più incerto e progetti che restano tra le nuvole. La seconda strumentale, Il Mondo Diviso, è dominata dalla chitarra. Ogni Cosa Al Suo Posto, brano scelto come singolo di riferimento, è uno dei momenti più riusciti dell'album, sia musicalmente che sul versante del testo. La rabbia, lo sconcerto e lo spaesamento (innanzitutto) trovano piena espressione nella musica. Un altro dei momenti migliori arriva subito dopo con Questa Sera, un brano che con le sue voci come sospese in aria musicalmente colpisce e resta nella mente, con inserti del rapper albanese Xhulian Kuqja.
La Stoffa Del Campione sfoggia interessanti inserti sonori mentre il solito mood permane, per poi cambiare con Colpi Bassi, aperta da un intro diversa dalle altre. Sonorità diversa anche con Vento Caldo, in cui si nota la fisarmonica di Marco Ciampini che contribuisce a costruire un senso di apertura. Con L'Uscita strumentale torna il mood scatenato, con bassi plurieffettati, clavinet, rhodes e batterie dal mood groovy, e si chiude con qualcosa di inedito con la bonus track Il Mondo Diviso, recitata con sottofondo di chitarra, basso e percussioni. Un momento di poesia con la bella metafora del ponte e della ragazza che danza con il vento. Tra gli ospiti di “Ogni Cosa Al Suo Posto” figurano Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Gianluca Bartolo (Pan del Diavolo), Edo Rossi (Rock'n'roll Radio), Riccardo Goretti (compagnia teatrale Gli Omini) e Xhulian Kuqjia, giovane e talentuoso rapper albanese.
Articolo del
14/12/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|