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Secondo album per gli ON-OFF, band attiva nel panorama italiano dal finire degli anni '90, già trasformata da vari cambi di line-up che l'hanno portata col tempo a divenire una tribute band degli AC/DC, e contemporaneamente un rampante gruppo italiano alla ricerca di uno spazio indipendente nel panorama rockettaro europeo. Leader assoluto ed elemento fondatore del complesso è il cantante e chitarrista Matteo Vago, al quale si sono aggiunti negli anni, fino a questo interessante nuovo tassello di discografia, Alex Motta alla batteria, Fabio Lazzarin al basso e Davide Battistella alla chitarra. “Don't Forget the Roll” è il titolo dell'album in questione: undici tracce piene di energia e vigore, in cui si riscontrano, ed è facile intuirlo già dal nome della band, tutti gli elementi che hanno reso famoso il gruppo dei fratelli Young. Riff cadenzati ed estremamente granitici, testi spensierati, a volte infarciti di doppi sensi ed allusioni sessuali, nessuno spazio a sentimenti melensi da trasporre in ballate malinconiche e stucchevoli: puro blues stile AC/DC. Ma non mancano le influenze dell'altro lato del blues, quello delle origini e dei grandi interpreti (B.B. King, Robert Johnson, Chuck Berry, Yardbirds ecc.), nel sound aggressivo degli ON-OFF che, d'altronde, prima di diventare una tribute band, si dedicavano a cover di varia estrazione, tra cui alcune degli artisti elencati tra parentesi. E tutto ciò è evidentissimo in molte tracce di questo secondo lavoro, su tutte l'irriverente Catch the Bunny.
Album molto omogeneo e veloce, scorre via senza un attimo di pausa e di respiro, eccetto forse che per la sesta traccia On the Railroad, che svolge un po' il ruolo di boa, col suo andamento diretto ma rallentato. Non mancano fasi un po' stagnanti, soprattutto nella seconda parte del disco, quando ormai l'ascolto comincia ad essere più stancante; ma ci sono anche brani di ottima fattura e pregevole esecuzione, come That's What I Call Rock 'n' Roll, Money Makes Money, la già citata On the Railroad e Let's Play the Fools. Discorso a parte merita la quinta traccia Turn Off My Brain Control, hard rock duro e puro, più vicino al moderno sound americano alla Motley Crue anni '90/2000 e affini: riff ineccepibile, ritornello trascinante, ottimo assolo...una piccola gemma!
Insomma, pur non essendo un album innovativo, né presentando il massimo dell'originalità, “Don't Forget the Roll” si lascia ascoltare ed apprezzare, con i suoi pregi ed anche i suoi difetti (la monotonia del sound, la mancanza di ballate che spezzino il ritmo serrato, i testi a volte un po' troppo ripetitivi e frivoli...). Ci sono vari modi di intendere il Rock: gli ON-OFF hanno scelto la strada del libertinismo ‘tamarro’, già molto battuta, il cui indirizzo però è più che sicuro, anche in un paese periferico come l'Italia. Non un atto di coraggio, ma di sincerità senza dubbio. E consapevoli di ciò, attendendo futuri sviluppi, ci godiamo un prodotto di musica che ci piaceva una volta, che continua a piacerci, e che, fatta con i dovuti attributi, continuerà a piacerci ancora a lungo!
Articolo del
17/12/2012 -
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