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WakeUpCall
Batteries Are Not Included
2012
Hit Bit Records
di
Stefano Torrese
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Nella moderna ottica neoliberista vige la ferrea legge del non è tutto oro quel che luccica. Nel mercato consumistico, le mode - anche quelle musicali – hanno vita breve e fanno la fortuna di pochissimi e fortunati gruppi. Arrivare con qualche anno di ritardo significa, quindi, essere fuori dai giochi. I WakeUpCall sono un giovane gruppo romano che nasce dalle ceneri di altri progetti con una forte propensione per il rock più classicista. All'inizio del 2012 entrano in studio per registrare il loro primo album: “Batteries Are Not Included”. Undici tracce: spigliate, energiche, senza sbavature; un power-pop che si muove con grande disinvoltura tra Jon Bon Jovi e i The Calling, non disdegnando alcuni momenti nu-metal alla Linking Park. Nonostante la giovane età i brani più melodici come Christine e Smile sono suonati con la sicurezza delle rock-star riportando in auge l'immediatezza e la spontaneità delle boy-rock-band degli anni '80. Risultano invece forzate le ballate Let You Go e la conclusiva Right Here dove gli arrangiamenti troppo sofisticati non nascondono alcune incertezze nelle linee vocali. Il lato migliore di “Batteries Are Not Included” è sicuramente quello più danzereccio di Kill Your Dreams e della title-track. I WakeUpCall non allargano i propri confini al post-rock degli ultimi anni ma rimangono nel loro recinto fatto di riff e power-chord. I pochi elementi elettronici sono solo il contorno di un rock che guarda al passato e ne segue pedissequamente gli stilemi e le strutture. Dal ritornello sfogato di To Be all'incedere stile Cranberris di Not Like You la giovane band non si risparmia in manierismi e le influenze dei gruppi di riferimento sono spesso troppo esplicite. Il post-grunge di Foo Fighters e Nickleback è il collante che tiene unite le undici tracce e sfocia soprattutto nei brani Just Wanna Dance e One Day, mentre Asshole è un punk demenziale e spensierato alla Lit. Ad emergere sono le qualità tecniche dei singoli elementi, compreso un cantato sporcato quanto basta per nasconderne i limiti ma sempre godibile e giustificato. Il gioco dei WakeUpCall nasce per scalare le classifiche; impresa ardua se si considera che il rock di stampo tradizionale ha perso il suo fascino mediatico ed è mantenuto in vita solo grazie ai grossi investimenti delle case discografiche più nostalgiche. Se “Batteries Are Not Included” fosse uscito all'inizio del 2000 i giovani ragazzi romani avrebbero avuto le porte spianate per un successo se non internazionale, almeno europeo. Il mercato però è una macchina infernale, non fa sconti a nessuno, nemmeno ai giovani talenti.
Articolo del
26/12/2012 -
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