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Potentissimi, salaci, arrabbiati, i nOt bLiNd, band groove di Lodi, minacciano di martellare non poco le coscienze, insieme alle orecchie si intende, degli ascoltatori. Approdati alla formazione definitiva nel 2011, solamente dopo un primo EP, convogliano nel primo full length ”Earthicide” un più che mai sincero e veemente livore verso la razza umana che sta obiettivamente facendo di tutto per devastare il pianeta su cui, Maya menagramo permettendo, per ora sopravvive. E cos’è meglio di un violentissimo groove-thrash per buttare fuori l’esasperazione suscitata dalla stupidità e dall’ostinazione dei nostri simili, intenti a brutalizzare la Terra?
Ad aprire l’album è, simbolicamente, il brano intitolato Child che rappresenta la fase iniziale della vita e dell’evoluzione. DMW commenta il drammatico tema delle morti bianche. Altrettanto forte Taxi, dedicato ai bambini sfruttati come corrieri della droga. N.E.J.U.L., ovvero Not Equal Justice Under the Law, potrebbe essere tranquillamente il film di quello che accade in Italia e altrove nei tribunali. Inganno Mediatico è l’unico brano in italiano, e il titolo dice tutto. Immancabile il grido di protesta contro il razzismo, My Bro, ma segue un minuto di silenzio forse assai più intenso, dedicato alle vittime del terremoto dell’11-03-2011 in Giappone. Si torna alla carica con il manifesto ambientalista Global Swarming e Stay Human, omaggio all’attivista Vittorio Arrigoni. Bene, benissimo il finale, con Rusted Faith che affronta lo spinoso e attualissimo tema del messaggio religioso distorto, estremizzato e usato come scusa per ogni sorta di abominio, e World 2.0, utopica visione di un mondo futuro, forse migliore, e forse raggiungibile grazie alle nuove frontiere della scienza. Personalmente, devo dire la verità, provo scarsa simpatia per gli artisti impegnati a salvare il mondo. Si tratti del pluripremiato (e altrettanto pluri-milionario) Bono o dell’ennesima band “contro”, mi limito generalmente a valutare l’aspetto strettamente musicale, mentre per quanto riguarda le tematiche l’impressione generale è che disfattismo e qualunquismo regnino sovrani. Bene, non è questo il caso. Al di là del fattore musicale estremamente potente e convincente, che catturerebbe l’attenzione a prescindere, i nOt bLiNd anche nei testi danno prova di una capacità analitica decisamente superiore alla media, proponendo riflessioni non scontate. Per carità, a volte nella trappola del luogo comune ci cascano pure loro, specie nella parte centrale del disco; molto buone, invece, anche per gli spunti riflessivi, la prima metà (fino a Inganno Mediatico compreso, per intenderci) e soprattutto gli ultimi due pezzi, davvero indovinati e originali. Così si fa!
Articolo del
28/12/2012 -
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