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SH.TG.N
Sh.Tg.N
2012
MoonJune Records
di
Giuseppe Celano
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Questo è materiale altamente infiammabile. Il più pericoloso mandato finora dalla Moonjune Records. I SH.TG.N. sono belgi e completamente fuori di testa, ma non per dire, lo sono sul serio. Guidati dalla sapiente mente di Antoine Guenet, che gli ha dato vita nel 2009 si sono affibbiati un moniker che potete sentirvi liberi di pronunciare shotgun. E’ l’unica cosa di breve che troverete dentro questo lavoro. Il ricovero coatto in qualche struttura psichiatrica potrebbe colpirli se tardate o vi rifiutate di ascoltarli, se invece dovreste assecondare la malsana idea di farlo allora i pazienti diventerete voi. Questi suonano di tutto: prendono il rock e lo frantumano, poi lo incollano con parti metal e progressioni matematiche fondendole a loro volta con schizofreniche parti di (free)jazz. Quindi se avete bisogno di nomi appaiono i soliti mostri sacri: King Crimson, Mahavishnu Orchestra, Coltrane e schegge degli Shellac di Albini. Tutto quello di estremo che vi passa per la testa beh loro ci hanno già pensato (Dead Baby). Suonano vibrafoni, tastiere, chitarre basso e batteria in una forma malsana e dall’apparente confusionario aspetto, ma hanno una ben precisa direttiva. Quella della decostruzione. Ricordano Mike Stern e dopo due secondi Hendrix (A Glimpse To Heternity), potrebbero essere affiancati alla lucida follia canora di Mike Patton (Shitgun) e alla libertà creativa di Frank Zappa. Questo disco è davvero impossibile da spiegare in parole né lo si può intrappolare in genere ben definiti. Non vi resta che ascoltare un capolavoro senza restrizione alcuna, nessuna regola è la loro regola.
Articolo del
29/12/2012 -
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