Lightless Moor The Poem: Crying My Grief To A Feeble Dawn 2012 Aural Music/Wormhole di Arianna Mossali

La scena gothic tricolore ha ormai poco da invidiare, almeno per numero di adepti, a quelle di lidi più frequentati da creature notturne e amanti delle tenebre di varia estrazione. C’è spazio anche per i Lightless Moor da Cagliari, a dire il vero una delle formazioni storiche in questo senso, visto che sono in circolazione ormai da oltre un decennio.
Forti di una vittoria al Metal Maniac online contest e di un precedente album ben accolto da critica e pubblico, attualmente inseriti nel roster della Alkemist, i Lightless Moor ci trasportano quanto più lontano possibile dagli assolati e mediterranei scenari della splendida Sardegna, offrendoci un gothic rock appena screziato di symphonic metal , che parla scandinavo anche all’orecchio meno allenato. In questo settore, pretendere originalità è ormai utopistico, e il culto di Nightwish, Tristania, After Forever e Within Temptation è fin troppo dichiarato.
Ma sappiamo che il punto di forza di queste formazioni female-fronted non è l’audacia compositiva, ma il fattore estetico (inteso come artistico e musicale, certo, ma sfido chiunque a sostenere che gli occhioni di Madame Tarja non siano stati parte in causa nella fortuna dei Nightwish) della bella musica, del bel canto, della raffinatezza.
Non fanno eccezione i Lightless Moor, che grazie all’angelica voce della brava Ilaria Falchi tratteggiano un mondo incantato. Il magico spleen vespertino creato da Federico Mura e Alberto Mannucci Pacini (chitarra) e da Edoardo Fanni (tastiere) evoca immediatamente foreste nordiche pregne di antiche leggende e presenze incorporee, spiriti e divinità.
Armonioso e aggraziato in ogni suo passaggio, privo di particolari stravaganze e licenze artistiche, ”The Poem:Crying My Grief To A Feeble Dawn” rappresenta comunque una buona conferma per la band sarda, e non mancherà di soddisfare l’ascoltatore romantico e un po’ mecenate.